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DUNE (2021) regia di Denis Villeneuve

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Manticora     10 / 10  20/09/2021 16:33:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sadus del giudizio, libro degli esempi.
"i miei nemici sono fili d'erba spezzati
che si ergevano sul sentiero della tempesta.
Non hai visto quello che ha fatto il nostro Signore?
Ha inviato la pestilenza fra coloro
Che hanno tramato contro di noi.
Ora sono come uccelli dispersi dal cacciatore.
I loro complotti sono cibo avvelenato
Che ogni bocca rifiuta."

Il libro Dune è disseminato di massime, citazioni e compendi che rappresentano la TESTIMONIANZA dell'ascesa di Paul Atreides. Il grande merito del film di Villeneuve è di essere riuscito a cogliere l'atmosfera, e il senso del opera letteraria, cosa che purtroppo il film del 1984 aveva solo sfiorato, senza riuscirici.
Qui invece il regista franco-canadese costruisce la sua opera più difficile e ambiziosa, dando un SENSO COMPIUTO all'inizio della SAGA di fantascienza più immaginifica e ambiziosa del ventesimo secolo. Tutto quello che Star Wars non è stato lo è DUNE, perchè DUNE ha la coscienza del predestinato, al di là del risultato commerciale il film persisterà nella nostra coscienza e nell'immaginario collettivo in maniera netta, risaltando come l'aroma della spezia che tutto impregna. Un cast enorme e variegato riesce ad essere completamente a suo agio nell'interpretare DUNE come il miglior film di fantascienza del 21 secolo, assieme a una decina di altre opere. Ma è la dimensione CORALE degli interpreti che assume una valenza superiore nel dare corpo e mente a DUNE. Se Oscar Isaac alias il Duca Leto Atreides ha la leadership e il valore del capo della casata, oltre che padre di Paul, e la forza latente ma debole della PRESCIENZA di Lady Jessica, alias Rebecca Ferguson a rappresentare la guida di sicurezza per il figlio Paul. E li dove un caratterista di rango come Josh Brolin risulta un Gurney Hallek arcigno e perfetto nel ruolo c'è un attore teatrale S. McKinley Henderson che rappresenta perfettamente la forza e la debolezza del MENTAT Thufir Hawat, appena mostrato, ma fondamentale nel prossimo film. Così anche un attore fisico e materiale come Jason Momoa ha nel ruolo di Duncan Idaho il perfetto archetipo del guerriero, maestro d'armi, mentore e valente esploratore, colui che per primo vivrà in mezzo ai FREMEN. Gli altri ruoli hanno poco spazio per questioni di tempo narrativo, ma va bene così. Soltanto Stilgar, con le fattezze coriacee e rudi di Javier Bardem ruba la scena soprattutto nell'incontro conil Duca Leto e nel finale, ma Zendaya, alias Chani, Dave Bautista alias Rabban e IL BARONE Vladimir Harkonnen alias Stellan Skargan avranno lo spazio che meritano nel secondo film. C'è anche il cameo di lusso di Charlotte Rampling come Gaius Helen Mohiam, veridica dell'imperatore, che ovviamente rimane sullo sfondo. Il film è cupo, brutale, con poche certezze, il tradimento porterà alla trappola, quest'ultima al (quasi ) sterminio, ma come ripetono sia Jessica che Paul, NON DEVO AVERE PAURA, LA PAURA UCCIDE LA MENTE. Concludo questa disamina sugli attori elogiando il carisma, la forza e la fragilità che T. Chalamet è riuscito ad infondere nel personaggio di Paul Atreides, dal momento in cui entra nella stanza per affrontare il Gom Jabbar, la prova che lo porterà a resistere al dolore e alla paura

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L'azione non manca, così come i colpi di scena, trasformare Liet Kynes in una donna farà storcere il naso a qualcuno, invece funziona, più i quanto di pensi, soprattutto per il retaggio che ci porterà a scoprire nel secondo film

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La storia e condita in maniera sontuosa dall'evocativa colonna sonora di Hans Zimmer, perfetta sotto tutti i punti di vista. Il film dura due ore e mezza ma scorre via come la sabbia dalla mano, finalmente DUNE ha avuto il giusto tributo nell'opera cinematografica del migliore regista non americano per quanto riguarda la fantascienza e non è un caso.
"qui sono, qui resto."