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L'ULTIMO SPETTACOLO regia di Peter Bogdanovich

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ULTRAVIOLENCE78     9 / 10  28/10/2008 22:22:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Desolante e triste ritratto della più bieca provincia americana, nel quale è dipinta un'umanità disillusa e disperata, senza più valori morali e afflitta da una solitudine sconfinata. Tutti i personaggi, dal più giovane al più adulto, sono persi nel vuoto di un'esistenza che non riserva niente, se non pena, angoscia e rimpianti: c'è chi si strugge per le scelte sbagliate fatte in passato, e chi invece è cosciente dell'impossibilità di seguire il proprio istinto per le restrizioni che la società ipocrita impone, presentendo il peso di un avvenire infelice. In questo modo, la mestizia di chi non ha più niente da chiedere alla vita e di chi, pur essendo giovane, ha già la consapevolezza di cosa gli attende nel prosieguo della sua vita, si fondono diventando un' "unicum", rappresentato emblematicamente dall'immagine della "riconciliazione" finale tra Sonny e Ruth. In questa scena conclusiva del film, intensissima ma al contempo amarissima –indimenticabile momento di cinema, viene messa in scena la profonda disperazione che segna trasversalmente le vecchie e le nuove generazioni, accomunate da esistenze intrise di frustrazioni e dolori, a loro volta amplificati nel contesto della angusta e meschina realtà della provincia. Realtà alla quale non si può sfuggire (come dimostra il tentativo di fuga da parte di Sonny, che finirà col desistere dal suo proposito), se non arruolandosi nell'esercito (destino che tocca a chi non ha nulla da perdere come Duane, il quale sarà probabilmente una delle tante vittime che cadranno nella guerra di Corea) o iscrivendosi in un college, possibilità quest'ultima riservata solo a chi proviene da una famiglia agiata (è il caso di Jacy). La cornice in cui sono rappresentate le tristi esistenze dei vari personaggi è quello di una immaginaria cittadina del profondo Texas (Anarene), ritratta in tutto il suo squallore e in tutta la sua desolazione: connotati che si acuiscono nel contrasto con l'immagine patinata dell'America proveniente dalle subdole e artefatte trasmissioni televisive, i cui suoni che echeggiano nelle case rimandano ad una dimensione altra e diametralmente opposta a quella della realtà del luogo in cui è ambientato il film.
"L'ultimo spettacolo" trasmesso nel cinematografo del paese, prossimo alla chiusura, si pone simbolicamente come la fine di una stagione della vita, quella delle illusioni e delle vane speranze (di cui il mondo del cinema è l'ideale depositario), a cui subentra prepotentemente quella dell'amaro e inevitabile disincanto.