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VITA DI O-HARU, DONNA GALANTE regia di Kenji Mizoguchi

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Invia una mail all'autore del commento wega     10 / 10  23/07/2009 09:56:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capolavoro assoluto di Kenji Mizoguchi, certo, infinitamente superiore anche di Akira Kurosawa, tant' è che un Toshiro Mifune negli anni di "Rashomon" e "I 7 Samurai", si farà decapitare al 18° minuto. E' già stato commentato egregiamente questo film, non ci sono altre parole per questo che è il ritratto femminile più umiliato del cinema di tutti i tempi. Difficilmente ho provato qualcosa di simile come nei primi dieci minuti di questo film, immerso in un' atmosfera lugubre a riflettere i 50 anni suonati di Oharu, donna di un certo rango sociale "retrocessa" a concubina dopo esser stata messa in esilio, con tutta la famiglia, per aver amato un poggio (Mifune), costretta a mettere alla luce un erede maschio (che non potrà nemmeno allattare) per un feudatario, venduta più volte, completamente inerme ma che per amore del figlio - che non riuscirà ad incontrare - di fronte alla vita non cederà mai . Un kolossal in costume, il primo che vedo di Mizoguchi strutturato con un flashback, dal linguaggio cinematografico impareggiabile: oltre che al cambiamento dell' atmosfera, più soleggiata, quando Oharu era giovane e nobile, i piani sequenza più belli li trovate in tutti i film degli anni '50 di questo Maestro del Cinema mondiale. Bellissime anche le musiche.