pier91 9 / 10 07/05/2013 23:51:26 » Rispondi Ho subito la folgorante perfezione della messa in scena molto più della drammaticità insita nella storia. Mi colpisce ma non mi commuove la vita di questa donna arborea, fragile ma eretta su di una realtà meschinamente sismica. Mi atterrisce invece la rappresentazione, col suo tocco chirurgico, algido, e tuttavia mai esangue, sempre vivo di umanità. Cito fra tutte la splendida sequenza dell’ esilio di O-haru e della famiglia, ripresa da sotto un ponte, da un basso iperbolico che pone i personaggi ad un’ instabile altezza di intangibile dolore.