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LA STRADA DELLA VERGOGNA regia di Kenji Mizoguchi

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Invia una mail all'autore del commento wega     9 / 10  09/09/2009 19:58:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ultimo bellissimo film di Kenji Mizoguchi. Fortuna che per Paulo Rocha le sue opere del dopo guerra non sarebbero buoni. La strada alla quale si riferisce il titolo è quella che spesso viene ripresa in prospettiva, perpendicolare alla macchina da presa, una vera e propria galleria di "degrado chic" in una Tokyo contemporanea (c'è un ventilatore da tavolo simile a uno mio), occupata, di metro in metro (da qui l' idea resa perfettamente della possibilità di (non)scelta, elemento forse, il più umiliante per una donna, ancora più se si tratta di una prostituta), da prostiture e case di tolleranza di ogni genere. L' attesa di un nuovo disegno di legge che vieterebbe la prostituzione crea scompiglio in ognuna delle vite delle 5 protagoniste del film, tutte ovviamente dedite alla professione più antica del mondo. Potrebbe essere vagamente il corrispettivo del noto film di Pietrangeli. Se il Cinema di Ozu privilegia il punto di vista basso dei suoi protagonisti, mettendo lo spettatore al loro pari, Mizoguchi, invece, tende a restare distaccato - con piani-sequenza dall' alto iniziati come panoramiche, o con il montaggio che allude allo stesso movimento - non privilegiando in nessun modo i suoi personaggi (negli interni invece, i proprietari stessi della casa di tolleranza, quando pagano le donne, sono SEMPRE ripresi di schiena), ma la Città che popolano. Molto probabilmente per "La Strada della Vergogna" Mizoguchi ha avuto tutto il tempo e soprattutto il denaro necessario, e si vede, in uno dei suoi film formalmente più splendidi e curati.