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NOTE DI UN INQUILINO GALANTUOMO - IL CHI E' DI UN INQUILINO regia di Yasujiro Ozu

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Invia una mail all'autore del commento wega     8 / 10  12/02/2010 23:14:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Altra magnifica opera di Yasujiro Ozu dell' immediato dopoguerra in cui fonde il realismo della prima parte della sua carriera con le semplici tematiche familiari tanto care al regista. "Piove sempre sul bagnato" afferma Otane, l'anziana vedova già indisposta e acidella di suo, a cui tocca per "sorte" - in realtà un'estrazione truccata da uno degli affittuari (sono in tre, e ognuno cerca di scaricarlo all' altro) - la custodia del bimbo, un trovatello, che si pensa abbandonato dal padre e portato in paese da uno degli uomini protagonisti della storia. Eppure, ciò che le riserva questo evento è il Dono più bello che le sia mai stato fatto. Proprio a lei, che, anche se non viene mai esplicitamente detto, è evidentissima sul volto tutta l' amarezza e il rimpianto di non aver mai avuto la gioia di un figlio. Nel finale, nel quale verranno sconvolte tutte le cose, emergono tematiche come l' altruismo e l' importanza della persona che vi è vicino in quel momento; non a caso si tratta del primo film di Ozu dopo la fine del Secondo Conflitto a cui vi partecipò attivamente, con un ultimo periodo costituito da mesi d' internato in un campo di prigionia britannico. Poesia allo stato puro con il classico linguaggio pulito e penetrante.