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IL TEMPO DEL RACCOLTO DEL GRANO regia di Yasujiro Ozu

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amterme63     7½ / 10  02/11/2014 21:57:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nessuno meglio di Ozu è riuscito a rappresentare al cinema il senso della parola "famiglia", a darle evidenza sentimentale e concettuale, a portare sullo schermo tutti i suoi aspetti affettivi, i legami che produce all'interno delle persone e i contrasti che genera fra aspirazioni individuali e convenzioni sociali.
Il segreto di Ozu è quello di rappresentare la vita familiare nel suo svolgersi lento e quotidiano. Grazie alle azioni, ai rapporti interpersonali, ai comportamenti nelle situazioni più normali e banali, Ozu riesce a darci un ritratto molto realistico e personale dei vari personaggi.
I suoi film non hanno in pratica trama, semplicemente rappresentano la vita di tutti i giorni. Tra l'altro, si cerca di evitare di rappresentare gli avvenimenti fattuali per concentrarsi sugli snodi emotivi nelle vicende dei protagonisti. In genere nei film di Ozu i personaggi non si confessano, non si spiegano o lo fanno raramente. Tutta la forza comunicativa nei suoi film sta nell'intuito, nella sensibilità dello spettatore, che osserva e cerca di comprendere le ragioni dei vari personaggi. Questo anche perché i personaggi dei film di Ozu sono molto "umani", molto sensibili ai legami con gli altri, ai compiti e ai doveri che si (auto)impongono. E' questo il nucleo pulsante delle storie nei film di Ozu.
"Il tempo del raccolto del grano" ha per protagonista Noriko, una ragazza di 28 anni solare, sempre gentile e sorridente, alle prese con la convenzione giapponese tradizionale che vuole che una donna a quell'età sia già sposata. Più che altro è la sua famiglia che cerca di trovarle marito e pensa di averlo trovato in un ricco e altolocato 42enne (che non verrà mai mostrato). Noriko alla fine però decide di testa sua e decide di sposare una persona umile e povera, con già una bambina. Nelle scene finali si capisce però che in realtà il desiderio più intimo di Noriko è quello di non sposarsi affatto, ma di restare sempre nell'ambiente familiare a regalare sorrisi, ad aiutare i genitori e la famiglia del fratello.
Come andrà a finire il film non ce lo dice. Quel che preme è mostrare uno spaccato di vita familiare giapponese con i suoi pregi e i suoi difetti e rivelarci l'animo di chi la vive. Sì perché non ci sono solo pregi. Tra le pieghe si riesce a comprendere che non sempre il matrimonio o la famiglia porta felicità e soprattutto non è scontato che le persone in una famiglia riescano del tutto a capirsi a vicenda. Soprattutto che la felicità di altri può significare la propria infelicità o almeno che donare felicità agli altri implica spesso sacrificio e rinuncia.
Comunque nel film prevale per lo più la rappresentazione idilliaca della vita tranquilla e serena delle campagne giapponesi. Infatti tutte le scene sono accompagnate da musica tranquilla e armoniosa (a volte decisamente stucchevole). Kamakura, Nara e altri vecchi, tradizionali e tranquilli paesi vengono contrapposti alla moderna, caotica e brutta Tokyo.
Ozu è decisamente un tradizionalista, ma lo è in maniera "onesta" e non esita a mostrare pure ciò che non gira perfettamente pur nelle situazioni apparentemente idilliache.
"Il tempo del raccolto del grano" è un film molto lento, senza azione, che mette a dura prova la veglia dello spettatore; è però così delicato, così curato dal punto di vista artistico che alla fine non si può fare a meno di apprezzarlo e di affezionarsi a Noriko, alla grande attrice Setsuko Hara.