Thorondir 8½ / 10 09/04/2023 22:42:02 » Rispondi Forse la commedia più divertente di Ozu. È un piccolo-grande film corale in cui Ozu sviscera, seppur in tono più scherzoso, i temi cardine del suo cinema precedente e successivo: relazioni interpersonali e intrafamigliari, arrivo della modernità, incomunicabilità, matrimoni, lotte generazionali e differenze generazionali. Con la classica e strabiliante costruzione di inquadrature fisse che si aprono in altre inquadrature nelle inquadrature (e relativi surcadrage), Ozu racconta questi micro-quadri di vita famigliare nel Giappone dei '50: stanno arrivando le novità tecnologiche (tv e lavatrici), i giovani ne sono attratti, gli adulti non sanno come interpretare questi cambiamenti. Temi importanti su cui Ozu costruisce una commedia di piccole gag esilaranti (splendido il bambino più piccolo) ma che non tace temi dolorosi e tipici del cineasta giapponese: mentre i bambini nella loro innocenza e incoscienza vanno dritti al sodo, gli adulti si nascondono dietro convenivoli, frasi fatte, perché non hanno il coraggio di dirsi veramente ciò che pensano (il dialogo alla stazione tra i due innamorati che non sanno dirselo è chiarissimo in tal senso).