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LA FINESTRA DI FRONTE regia di Ferzan Ozpetek

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Terry Malloy     7½ / 10  30/01/2007 15:35:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
volevo dare otto, ma alcune cadute di tono come il litigio iniziale fra la Mezzogiorno e Nigro e l'interpretazione a volte grande e a volte orrenda della protagonista mi ha fatto ripiegare su mezzo voto in meno.
film molto interessante, girato molto bene con eleganza dal bravo Ferzan e interpretato da bravi attori come Girotti, Ylmaz e anche Nigro. la Mezzogiorno è un discorso diverso, infatti a volte è terribilmente convincente, ma a volte è da fiction e questo la sminuisce molto.
incidentalmente s'intrecciano due storie: una moglie acida, apatica e triste si muove in un'esistenza fatta di amore col contagocce e a volte inesistente verso figli, marito, amiche e società, di sogni lontani e inarrivabili e di una passione verso un vicino visto dalla finestra di notte.
un vecchio senza memoria, sofferente ed enigmatico che vive di ricordi tremendi del campo di concentramento e di un amore finito verso un altro ragazzo che incontra il suo corrispondente femminile proprio nella donna suddetta: i due si trovano subito e ben presto inizia una curiosità da parte di Giovanna verso la storia di Davide costretto a uccidere colui che voleva vendere gli ebrei al nemico (Flavio Insinna) e a scegliere quale strada prendere: quella della passione e dell'amore o quella della giustizia e della coerenza. al posto delle numerose famiglie di ebrei salvate da Davide, Giovanna ha marito e figli e al posto dell'omicidio ha l'adulterio: tutti e due passano attraverso un grande peccato per capire la strada e riuscire a vedere con lucidità e ripeto coerenza la vera strada e questo non in un soffocamento della passione bensì in un accorgersi del vero valore della realtà.
Ozpetek racconta con grande realismo e attenzione la vita media del personaggio moderno, separato dall'incomunicabilità (ritorna il tema della finestra come il guardare il mondo da una scatola di vetro lontani dal prossimo) resa anche attraverso una fotografia ottima e belle pianosequenze , dalla paura e dal concetto Wildiano di esistere invece che vivere in una sceneggiatura pensata per Girotti molto bella: "non si limiti a sopravvivere, pretenda di vivere i suoi sogni come realtà" e qui c'è l'invito di Ferzan a essere significativi nella vita come modello per la generazione futura. ottime musiche.
foxycleo  30/01/2007 17:16:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido assolutamente le tue perplessita' riguardo G. Mezzogiorno, in piu' di una scena in vari film (in questo, ne l'ultimo bacio...) mi sembra un po' troppo sopra le righe, un po' troppo da fiction appunto; d'altro canto in altre e' molto brava.
Terry Malloy  03/04/2007 18:38:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh eh Foxy