Mauro@Lanari 6 / 10 04/12/2021 00:28:41 » Rispondi Può scrivere "non hai mai saputo la loro storia completa fino ad ora" solo ch'ignorava pressoché tutto dei Beatles, altrimenti Jackson ci propone per 468 minuti molto poco che non fosse già noto agli studiosi e appassionati di musica. Se "Let It Be" è il dodicesimo e ultimo album in studio dei Fab Four, una ragione ci sarà: è il peggior disco d'una band ormai allo sbando, che sarà stata pur'in grado di trovare l'alchimia per comporre, arrangiar'e produrre nelle prime 3 o 4 settimane del '69 una montagna di brani, ma quelli che finirono nell'album son'a malapena 12 e mostrano un'incrinata capacità di songwriting. Durant'il concerto sul tetto del quartier generale dell'Apple Corps, un passante ammette d'adorare i Beatles ma non quelli che stavano suonando, ciò ch'erano diventati. Pertanto bisogna riconoscere ch'il regista avrebbe potuto sintetizzare il loro tramonto e il tramonto d'un'epoca del rock nel tempo standard d'un film, altrimenti questa miniserie TV gronda dettagli utili esclusivamente ai fan(atici). A Jackson va comunque il merito d'aver provato a gestire un materiale così debordante e d'aver insegnato qualcosa ai neofiti.
Mauro@Lanari 24/12/2021 11:09:42 » Rispondi Jackson non ha manco riportato il senso del titolo: https://en.wikipedia.org/wiki/Let_It_Be_(Beatles_song)#Origins. E di fatto, a ogni pausa delle registrazioni negli studi Apple, i 4 fann'a gara per già progettar'il loro futuro da solisti, tipo Lennon che prova "Child of Nature", la futura "Jealous Guy", nell'indifferenza generale (https://it.wikipedia.org/wiki/Jealous_Guy#Origine_e_storia).
Mauro@Lanari 25/12/2021 03:05:12 » Rispondi Pure https://en.wikipedia.org/wiki/Jealous_Guy#Origins.
Mauro@Lanari 26/12/2021 01:25:53 » Rispondi Insomma: tralasciando le motivazioni del loro scioglimento, il regista ha avuto quasi 5 ore per spiegar'il titolo dell'album, invece ha preferit'omettere un'informazione così essenzial'e scegliere per il proprio lavoro il titolo depistante d'un'altra canzone, energica, divertita e divertente, mentr'il tono ch'esprime McCartney con "Let It Be" è crepuscolare, quello della piena consapevolezza d'essere giunti al capolinea, separat'in casa/studio e pronti all'inevitabile divorzio. Col tempo la superadditività positiva del gruppo s'era trasformata in negativa, è sufficiente guardare la copertina del disco con loro 4 ben divisi e separati (https://www.virginradio.it/upload/let_it_be-1588927838534.jpg). Qualcuno si ricorda l'analogo decorso dei Police in "Synchronicity" (https://www.virginradio.it/upload/Syncronicity-1592403012339.jpg)? Revisionismo storico, tentativo furbesco, oculata operazione per intaccar'il meno possibile la perdurante idolatrica Beatlemania? C'è qualcosa di stonato, molto.
Può scrivere "non hai mai saputo la loro storia completa fino ad ora" solo ch'ignorava pressoché tutto dei Beatles, altrimenti Jackson ci propone per 468 minuti molto poco che non fosse già noto agli studiosi e appassionati di musica. Se "Let It Be" è il dodicesimo e ultimo album in studio dei Fab Four, una ragione ci sarà: è il peggior disco d'una band ormai allo sbando, che sarà stata pur'in grado di trovare l'alchimia per comporre, arrangiar'e produrre nelle prime 3 o 4 settimane del '69 una montagna di brani, ma quelli che finirono nell'album son'a malapena 12 e mostrano un'incrinata capacità di songwriting. Durant'il concerto sul tetto del quartier generale dell'Apple Corps, un passante ammette d'adorare i Beatles ma non quelli che stavano suonando, ciò ch'erano diventati. Pertanto bisogna riconoscere ch'il regista avrebbe potuto sintetizzare il loro tramonto e il tramonto d'un'epoca del rock nel tempo standard d'un film, altrimenti questa miniserie TV gronda dettagli utili esclusivamente ai fan(atici). A Jackson va il merito d'aver provato a gestire un materiale così debordante e d'aver insegnato qualcosa ai neofiti. Tuttavia, tralasciando le motivazioni dello scioglimento, pur avendo quasi 5 ore per spiegar'il titolo del disco, ha preferit'omettere un'informazione così essenzial'e scegliere per il proprio lavoro il titolo depistante d'un'altra canzone, energica, divertita e divertente, mentr'il tono ch'esprime McCartney con "Let It Be" è crepuscolare, quello della piena consapevolezza d'esser giunti al capolinea, separat'in casa/studio e pronti all'inevitabile divorzio. E di fatto, a ogni pausa delle registrazioni, i 4 fann'a gara per già progettar'il loro futuro da solisti, tipo Lennon che prova "Child of Nature", la futura "Jealous Guy", nell'indifferenza generale. Col tempo la superadditività positiva del gruppo s'era trasformata in negativa, è sufficiente guardare la copertina con loro 4 ben divisi e separati (https://www.virginradio.it/upload/let_it_be-1588927838534.jpg). Qualcuno si ricorda l'analog'amara conclusione dei Police con "Synchronicity" nel 1983 (https://www.virginradio.it/upload/Syncronicity-1592403012339.jpg)? Revisionismo storico, tentativo furbesco, oculata operazione per intaccar'il meno possibile la perdurante idolatrica Beatlemania? C'è qualcosa di stonato, molto.