Mauro@Lanari 7½ / 10 28/12/2021 16:45:09 » Rispondi Nel suo film più ambizioso, McKay evita il blockbuster d"Armageddon" o il nichilismo di "Melancholia" e guarda su fino a "Dr. Strangelove" per adattarlo ai cambiamenti epocali della nostra contemporaneità. Ma se Kubrick s'accendeva progressivamente passando dal grottesco all'invettiva finale sospesa tra farsa e satira devastanti, questo film segue il tragitto inverso: parte pieno di trovate spassos'e poi si blocca lì, in un'ironia parodistica che nella seconda parte non sa compiere geniali salti di qualità. Accontentiamoci: gli Stanley non nascono tutt'i giorni.
Nel suo film più ambizioso, McKay cerca d'evitare il disaster movie ("Deep Impact", "Armageddon") per guardare su fin'a "Dr. Strangelove" adattandolo ai cambiamenti epocali della nostra contemporaneità. Ma se Kubrick s'infiammava gradualmente passando dal grottesco all'invettiva finale sospesa tra farsa e satira iconoclaste, questo film segue il tragitto inverso: parte pieno di trovate spassos'e poi si blocca lì, in un'ironia parodistica che nella seconda parte non sa compiere geniali salti di qualità e s'arena nei paraggi del nichilismo di "Melancholia".
Vegetable man 07/01/2022 00:36:30 » Rispondi Il giudizio mi trova anche d'accordo, ma il voto mi sembra fin troppo generoso. McKay in quest'opera la sottigliezza, la profondità di Kubrick la vede col binocolo.
Mauro@Lanari 07/01/2022 04:04:13 » Rispondi Avevo cercato di rieditare nello spoiler, il sito non ammette ripensamenti.