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HOUSE OF GUCCI regia di Ridley Scott

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Manticora     7½ / 10  23/12/2021 20:01:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo the last duel Scott si cimenta con il drammone famigliare in salsa old fashion e senza gridare al miracolo porta a casa un film che ha un suo perchè. Intendiamoci rispetto all'inutile tutti i soldi del mondo dove la messa in scena non creava ne empatia con i personaggi ne alcuna interazione con la storia, qui si evince che Scott non è interessato alle fortune della famiglia Gucci o ai suoi fallimenti ma a ricreare una parabola del capitalismo della moda in cui i membri di ciò mostrano di essere persone meschine, stupide, arroganti e vendicative. Non c'è un solo personaggio positivo nella famiglia Gucci presentata nel film, alla fine l'outsider Patrizia Reggiani semplicemente si amalgama allo STILE della famiglia, diventando sempre peggiore, più possessiva, più arrogante e presuntuosa, ma è in buona compagnia. Scott lavora per sottrazione, grazie ad un cast che docilmente si presta a tutte le interazioni della soap-opera di una famiglia di arroganti, avidi, boriosi e insopportabili ricchi per ereditarietà dalla fortuna e laboriosità di un semplice bottegaio toscano che aveva intuito come guadagnare con il made in italy. Lady Gaga è una lady popolare e spigliata, che conquista il dinoccolato belloccio figlio di papà che vuole fare l'avvocato, un Adam Driver ingenuo( all'inizio) ma di belle speranze. Rinnegato dal padre anziano e snob, Jeremy Irons credibile, che vive nel passato glorioso solo per la sua immaginazione. Mentre il fratello Aldo, è un capitano d'industria loquace e falsamente cordiale che punta solo a brandizzare il marchio e fare soldi con la fama, ma poi non si interessa del mercato contraffatto, perchè lo giudica PUERILE. Aggiungendo anche il fatto che il figlio IDIOTA è semplicemente inutile, dato che non ha un briciolo di gusto e buon senso in fatto di allestimento e concezione per i vestiti, sia quelli che indossa che quelli che idea.
Jared Leto è una macchietta patetica ma efficace, veramente sfigato, ma credibile.
La durata del film non inficia lo svolgimento, anche se ci si chiede perchè il pubblico dovrebbe interessarsi di una storia che fa a pezzi la reputazione di casa Gucci in maniera metodica, esagerando e enfatizzando il tutto. Ma Scott con mestiere riesce a rendere credibili anche le situazioni più improbabili, riuscendo comunque a non sembrare scontato, oltretutto con una ricostruzione di ambienti, abiti e oggetti che non lascia mai perplessi ed un uso della fotografia e della luce congeniali alle immagini. E questo non è poco, nonostante la colonna sonora relativamente anonima, se non per i pezzi anni 80-90.