ds1hm 7 / 10 10/02/2006 14:20:49 » Rispondi E' questo un film che ho rivisto tante volte e tante volte ho ammirato un certo stile di quel che era l'emergente Martone (nel lontano 1991). C'è però una complessità incredibile nella comprensione generale, delle forzature realmente poste al di fuori della logica cinematografica che ti rendono impossibile ogni distrazione nella visione del film. Di Martone andrebbe archiviato in filmscoop quel bellissimo e brevissimo saggio cine-teatrale che fu Rasoi (non ricordo se precedente o successivo a Morte di un matematico): un film incredibile con attori sconvolgenti.