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THE BATMAN regia di Matt Reeves

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wallace'89     7½ / 10  08/03/2022 17:36:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bello, a tratti molto bello, ma con riserve.

Concordo nel dire che il limite maggiore sta nel creare premesse ingigantite che si sgonfiano man mano che si arriva alla risoluzione. Infatti per questo definisco il film solo soddisfacente, ma l'inizio invece l'ho trovato proprio godurioso. L'impostazione è correttissima, sembra beneficiare da tutte le precedenti incarnazioni del personaggio da cui trae qualche lezione senza scavalcarne mai la memoria condivisa (in questo senso una versione tutt'altro che revisionista, non è un "begins", again, c'è dentro il sunto di Burton, Nolan, Bruce Timm oltre le evidenti influenze fumettistiche), e al contempo ritagliarsi il suo spazio, delineando un personaggio a tutto tondo che è al contempo tutti i Batman su schermo precedenti, quindi "The Batman", che qualcos'altro. Un adolescente rancoroso che deve compiere la sua parabola formativa, superare il proprio perché fondativo aggiungendo sfumature e necessità diverse alla propria missione. Da questo punto di vista il film trova una chiave di lettura che unisce più personaggi attorno al tema della propria eredità, magari semplificata e ingenua, ma risolta e coerente narrativamente, e con più di un debito verso il genere noir e hard boiled che codifica fortemente la visione. Infatti l'aspetto maggiormente apprezzabile non è tanto l'ennesima riproposizione della mitologia del personaggio, quanto il suo essere in ombra al worldbuilding di Gotham e dei suoi personaggi, esserne, letteralmente, "l'ombra", intesa anche come prosecuzione e proiezione di ciò che potrebbero diventare (catwoman/riddler). Al film giova più l'estetica che la trama e le sue risoluzioni in sè, e l'atmosfera che crea in questo caso è peculiare e fortissima. L'universo di Batman, torna a essere stilizzato e fumettistico, e personalmente di ciò ringrazio, senza vera "grandeur epica" raccontandoci di più del personaggio e cosa lo genera, ma in una scala più piccola, un micro-universo che sembra vivere di vita propria, a differenza della visione di Nolan che cercava connessioni tra il suo mondo e una diversa chiave concettuale e simbolica per leggerlo.
E finché opera nella premessa e promessa di un certo cinema di genere, con i suoi costitutivi limiti, è affascinante e seducente come film, ma le troppe piste e modelli anche produttivi ne affaticano la visione con un montaggio da un certo punto in poi poco bilanciato, con senso del dramma forzato, echi e rivelazioni dal passato che non creano sufficienti balzi emotivi, scioglimento del caso "giallo" poco sorprendente (e per una "detective story" è il limite più deludente) e shutdown finale che non trova un vero e proprio apice di tensione. C'è poi il finale straniante e sentimentale che a onor del vero è particolare come resa e idea, ma anche anti-climatico, non so ancora dire se mi sia piaciuto o no, però però...

A parte ciò personalmente sono contento se le produzioni di "cinecomics" tornano a rischiare su un campo estetico e valori produttivi in controtendenza rispetto al grande modello industriale imperante. Quindi non farò finta di non ammettere che il film offra squarci notevoli di possibilità in questo campo.