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PARIGI, 13 ARR. regia di Jacques Audiard

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Thorondir     7½ / 10  27/12/2022 14:49:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In un quartiere che non è banlieu e non è centro crescono esseri umani nell'età di mezzo tra precarietà abitativa, occupazionale, amorosa/sessuale e famigliare (che sia il sesso con lo zio, i rapporti duri con la propria sorella, la mancanza di empatia e amore verso una nonna malata). In questo limbo cittadino che cerca di vivere si incrociano storie e amori, fragilità ed esperienze. La scelta del bianco e nero e delle musiche, così come di un tono politicamente corretto, fa di questo film di Audiard un film "furbo". È "catchy", è il film d'autore che per toni e temi, trattati con una certa "leggerezza", può piacere anche oltre i limiti dell'autorialità del cineasta francese. Eppure solo apparentemente il film è leggero, solo apparentemente non si scava a fondo negli amori e nelle crisi dei tre personaggi principali: è un altro piccolo film-manifesto di quella generazione di mezzo che vive (anche gli amori) alla giornata perchè così sembra di vivere nella società del presentismo egoriferito. Un po' come nell'altrettanto interessante "La persona peggiore del mondo" di Joachim Trier.