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IL COLLEZIONISTA regia di Gary Fleder

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kafka62     6½ / 10  27/04/2018 11:40:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ad affascinare di più nei migliori serial killer movies degli anni '90 non è tanto la serialità degli omicidi quanto la loro ritualità. Per fare due soli esempi, i protagonisti de "Il silenzio degli innocenti" e di "Seven" mettono in scena vere e proprie cerimonie fatte di orrore e di fascino, anzi di fascino dell'orrore, a loro modo artistiche e religiose. Ai due film citati (soprattutto al primo) si ispira neppur troppo lontanamente "Il collezionista", sia per la presenza di Morgan Freeman, già detective in "Seven", che per quella di Ashley Judd, la quale, per il suo mascolino e indomito coraggio, ricorda la Jodie Foster del film di Demme; e nel duplice confronto la pellicola di Fleder non sfigura affatto, rivelandosi un solido thriller, ben scritto, ricco di suspense e di scene emotivamente forti (valga per tutte la concitata fuga di Kate dal labirintico carcere, con la corsa attraverso il bosco), con i movimenti di macchina, il montaggio alternato, i ralenti e il sonoro che assecondano il crescere o l'allentarsi della tensione. Il pericolo più temibile per un film del genere è proprio la progressiva caduta del tasso di adrenalina. "Il collezionista" riesce a superarlo attraverso efficaci depistamenti narrativi (la scoperta che i maniaci sono due e non uno solo) e la procrastinazione del mistero sull'identità del fantomatico Casanova. Tutti trucchi ben noti agli appassionati del genere, ma che consentono al regista di arrivare in porto molto onorevolmente, facendosi tra l'altro apprezzare per la raffinatezza bergmaniana con cui riprende i volti di Kate e di Casanova nelle inquietanti scene che precedono la resa dei conti finale.