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GLI OCCHIALI D'ORO regia di Giuliano Montaldo

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5½ / 10  18/01/2007 19:22:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Montaldo scivola nelle pagine di Bassani con dignità ma (troppo?) manierismo, dimostrando che a volte il matrimonio tra letteratura e cinema è, pur lastricato di ottime intenzioni, davvero impossibile.
Il film si regge unicamente sull'interpretazione strepitosa di Noiret, sul suo commiato nelle acque (unica sequenza splendidamente riuscita), ma è purtroppo zeppo di errori di contenuti e di forma.
Su tutti, l'ambientazione dell'Emilia della fine degli anni 30" diventa una galleria di ridondanze e glamour, costellata dalla presenza di tanti attori di talento sprecati in ruoli che sembrano esaltare soprattutto "il recitativo": come maschere di carnevale mai del tutto a proprio agio nei ruoli che rivestono.
Lo spirito del romanzo è stato in parte tradito da un'eccesso di accademismo: poco esaustive sia la recidività di un'ambiente ostile e intollerante, sia l'apparente formalità (o fatalismo) in anni di drammatiche realtà ideologiche: un ulteriore trapasso verso il mondo borghese che sollecita acconsente e si adegua è il minimo che si possa sperare.
Ne esce un film potenzialmente dignitoso , ma raffreddato, incapace di esaurirsi ben oltre la linea di "rilettura" del romanzo.
Sul tema del fascismo, con il coraggio di assumere una posizione tutt'altro che popolare, Montaldo ha fatto di meglio, v. Tiro al piccione