caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SPERIAMO CHE SIA FEMMINA regia di Mario Monicelli

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
hghgg     7½ / 10  25/08/2014 11:11:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel film del tardo Monicelli, un'opera corale che è una sorta di ode alle donne, ben lontano dai livelli del miglior Monicelli ma comunque prodotto raffinato, equilibrato e molto gradevole.

Se infatti la storia, l'andamento della narrazione e la sceneggiatura, pur ben scritta e senza pesanti sbavature, non mi hanno sempre pienamente convinto il film è nobilitato dall'attenta ed esperta regia di Monicelli, bravissimo nell'inquadrare perfettamente i vari "scorci" familiari corali che si susseguono e bravo soprattutto nella direzione dell'affollato e importante cast (ovviamente quasi tutto al femminile) che il regista gestisce in modo sublime dando il giusto respiro ad ogni attore e permettendo loro di mettere in mostra il loro talento con grande classe ed equilibrio; e appunto se la regia e la direzione degli attori sono due tra le cose migliori del film c'è poi la più che soddisfacente prova generale del cast. Facile quando hai attrici di questo calibro e quando queste sono così ben gestite certo. Un cast che si divide in mostri sacri (Liv Ullman, soprattutto, e Catherine Deneuve) grandi vecchie conoscenze di Monicelli (Philippe Noiret, Bernard Blier) qualche attrice giovane e di sicuro talento (Giuliana De Sio) qualche "vecchia" gloria del cinema italiano anni '60 e '70 (Stefania Sandrelli) e caratteristi abili e di grande professionalità (Athina Cenci). Da segnalare anche la presenza di Giuliano Gemma (di cui non mi importa nulla e che non mi è davvero mai piaciuto) e il debutto (di cui non si sentiva il bisogno) di una giovanissima Lucrezia Lante Della Rovere che si è ritrovata a lavorare con Monicelli e a recitare al fianco di Liv Ullman non sa nemmeno lei come e perché.

Tutta questa coralità è ottimamente gestita e gli attori danno bella prova di se. Liv Ullman solidissima e perfetta come al solito è una di quelle che spicca di più ma c'è da segnalare almeno la bella interpretazione di Giuliana De Sio che in un memorabile scontro madre-figlia si "scorna" faccia a faccia con un MOSTRO SACRO coma la Ullman con grande abilità e senza alcun timore reverenziale di sorta, quella della De Sio è una delle prove più convincenti. Così come son bravi anche Noiret e Blier con quest'ultimo che si ritaglia memorabili sipari tragi-comici con il suo zio Gugo, su tutti quello che porta alla morte del conte dove Blier e Noiret fanno scintille. Magari tra tutti è la Deneuve quella che fa più "il compitino" però lo fa bene e la sua presenza scenica ancora nel 1986 era qualcosa di ammaliante.

Inoltre l'affascinante ambientazione ben ritratta dalla fotografia da un altro punto a favore del film.

Peccato solo che in quanto a soggetto e sceneggiatura e in quanto a sviluppo della narrazione non mi convinca pienamente: ci sono dei momenti in cui il film si perde un po' e in cui non sembra voler succedere nulla di realmente rilevante, più che altro alla fine mi ha lasciato l'impressione di essere un film che non sapeva dove andare veramente a parare; si, l'ode alla solidità e alla forza delle donne ma a parte questo dopo il finale, che non mi ha convinto molto, mi son ritrovato a pensare: "e allora ?". Mi ha lasciato un senso di "non compiuto" generale, di un film che dice cose anche precise ma lo fa trovandosi poi a girare troppo su se stesso, diventando un poco inconcludente e con alcune scelte e momenti troppo forzati.

Poco male, pur essendo un'opera assolutamente minore di Monicelli, "Speriamo che sia femmina" rimane un bel film a tutti gli effetti, da vedere almeno una volta per apprezzare il raffinato operato di un grandissimo regista e l'ottima prova corale di un cast extra-lusso molto ben sfruttato.