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TOP GUN: MAVERICK regia di Joseph Kosinski

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Boromir     8 / 10  01/10/2022 23:10:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dirigendo Top Gun nel 1986, Tony Scott consegnò al produttore Jerry Bruckheimer un successo commerciale senza pari, che tra le altre cose consegnò all'immortalità sia il compositore Giorgio Moroder sia il divo Tom Cruise. Top Gun è stato il motivo per il quale centinaia di giovani si sono iscritti all'Accademia Aeronautica, una pellicola che ha trasceso il tempo e lo spazio a prescindere dagli assai modesti meriti artistici. Quasi quarant'anni più tardi, il nuovo genietto del blockbuster Joseph Kosinski ne riprende i personaggi, ma compie un ottimo lavoro nel destrutturare il machismo raeganiano del predecessore, dandogli pure una maggior sostanza in virtù della mescolanza di rievocazioni nostalgiche del passato con la nuova storia, e soprattutto dell'evoluzione del protagonista Maverick (un eterno Peter Pan che si trova a dover fare i conti con l'età e il suo retaggio).
Certo, l'operazione (del tutto commerciale) non punta al crepuscolarismo a cui il soggetto avrebbe potuto ambire, e le riflessioni sul cambio generazionale non si può dire che giungano a conclusioni particolarmente originali; va comunque dato atto agli sceneggiatori di aver saputo giocare con l'ironia e l'adrenalina, oltre a svecchiare tutto ciò che di buono c'era nel primo film per non farne una anonima fotocopia. Il risultato è un film agile, spigliato, scattante come i velivoli che solcano le inquadrature, e soprattutto confezionato benissimo. C'è del sano cameratismo che non diviene mai retorica tonitruante, c'è un senso della missione che si rivela fondamentale nelle sequenze più al cardiopalma, e soprattutto l'avanzamento tecnologico (militare e relativo alla cassetta degli attrezzi hollywoodiana) a fornire ulteriore chiave di lettura.
Ancora una volta i duelli aerei sono la punta di diamante dell'opera, cosa evidente soprattutto nella lunga battaglia finale con il non meglio precisato "stato canaglia", girata con una tecnica eccellente e attentissima all'impatto emotivo. Nota di demerito per la colonna sonora firmata Hans Zimmer, piuttosto di circostanza se paragonata anche a lavori più recenti e maggiormente stratificati (Dune e Dunkirk su tutti). Per il resto, un film sicuramente nostalgico (la scena con Val Kilmer è un gioiello di commozione) che dalla sua ha, però, la capacità di affascinare pure le nuove generazioni. Chapeau, Mr. Kosinski.
riobissolo  31/10/2022 18:06:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, hai ragione, come ho anche io commentato, la parte tecnica è assolutamente surreale e non ha legami con la realtà.
Siccome purtroppo abbiamo visto che le guerre non sono impossibili, credo che in qualche misura anche l'ascoltatore non tecnico, dovendo recarsi alle urne per eleggere i propri rappresentanti, dovrebbe venire informato in un modo ragionevolmente corretto, sulle potenzialità reali delle attuali armi.
Forse se l'italiano medio avesse avuto anche una lontana percezione della forza del nostro esercito, nella seconda guerra mondiale, saremmo restati neutrali, ma sono un romantico utopista.