caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CRIMES OF THE FUTURE (2022) regia di David Cronenberg

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Manticora     8 / 10  26/08/2022 16:26:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A livello concettuale quindi di oggetti il cinema alla Cronenberg verrà ricordato nella sua interezza secondo me soprattutto per la costruzione e uso degli oggetti che si ritrovano in buona parte dei suoi film, dalla pistola organica di Videodrome, alla macchina da scrivere senziente del pasto nudo, ai particolari bisturi di inseparabili, alle capsule di teletrasporto della mosca e alla pistola fatta di ossa in existenz. In crimes of the future praticamente assistiamo ad un compendio degli oggetti e dei temi del cinema del regista canadese. Potrebbe quasi essere il suo testamento legato al cinema del body horror, sicuramente non è un film banale, semplice o ripetitivo. Ancora una volta Cronenberg lascia il finale volutamente aperto, lo ha fatto anche con la promessa di un assassino e cosmopolis. Qui assistiamo ad un radicale mutamento della società e della specie umana, che vive in un mondo degradato, quasi privo di acqua potabile, cibo e beni tecnologici. Ottime le location greche, che si prestano bene a dare quel senso di desolazione e abbandono. Ma è l'evoluzione umana che ha stravolto tutto, un umanità che si è adattata a nutrirsi di plastica, che non sente più dolore, immune alle infezioni anzi oramai quasi immune perfino ai sentimenti a cosa può portare? Quale è il limite che non bisogna raggiungere e superare? Perchè superata anche l'ultima barriera cosa ci definisce ancora umani? Cronenberg fa un film di fantascienza che però parla di umanità non di robot o androidi, avvalendosi del "solito" cast all star tra cui oltre a Lea Seydoux spicca anche Kristen Stewart ed entrambi si confrontano con il suo attore simil feticcio, un Viggo Mortensen che perfino nei panni dell'artista concettuale di body art riesce ad essere credibile. Sontuosa come sempre la colonna del sempre fedele Howard Shore, insomma è Cronenberg e credo che nonostante oramai citi sempre più spesso se stesso c'è bisogno di questo cinema non scontato e banale.