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WATCHER regia di Chloe Okuno

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Thorondir     7 / 10  15/04/2024 17:37:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film verso cui mi sono approcciato con il minimo delle aspettative: per una volta sono per fortuna rimasto piacevolmente sopreso. È vero che lo si può tranquillamente definire derivativo: i rimandi ai maestri del genere sono chiari, dichiarati e lampanti (non solo Hitchcock ma anche il Polanski di "Repulsione" e "L'inquilino del terzo piano"). Eppure il film è interessante e riuscito proprio perché depurato di qualsiasi sofisma pseudo intellettualistico: è la rappresentazione di un rapporto di coppia che implode sotto il peso degli impegni lavorativi e dell'alienazione delle nostre esistenze sempre più "disperse" in più paesi ed è soprattutto atto d'accusa all'insensibilità maschile di fronte alle paure femminili: una donna denuncia un uomo che la sta seguendo? Beh, non può essere vero, è sicuramente lo stress, è certamente la donna che non capisce, addirittura è lei che segue l'uomo (come dice apertamente suo marito, carnefice tanto quanto il "mostro"). In queste stanze vuote e in cui le donne sono sole (e armate per necessità, come la vicina Irina) si consuma la morbosità di uomini chiusi dentro se stessi e la difficile relazione con l'altro sesso (ecco, banale la scarsa caratterizzazione del serial killer). Eppure quel finale che alcuni hanno giudicato così banale è efficace proprio per la sua essenzialità: è atto d'accusa contro l'uomo che non vuol vedere e non vuol capire. Di fronte a tale realtà la donna non può che fare da sola. Inoltre la Okuno dimostra di saper utilizzare i luoghi e le luci per creare non solo momenti di tensione (splendida in tal senso la scena sulla metro) ma anche per enfatizzare il senso di solitudine crescente della protagonista, sempre più abbandonata dall'insensibile marito e per di più persa in un paese straniero (splendida, in tutti i sensi, Maika Monroe).