wega 7½ / 10 29/07/2010 13:18:05 » Rispondi A differenza del piccolo borghese di Monicelli siamo di fronte davvero ad un uomo ridicolo. Il giallo anomalo come già sottolineato è un apologo col quale Bertolucci analizza la società del nostro contempo già disastrata dal '68 e nel bel mezzo degli anni di piombo, smascherando, e rilevandone quindi, le menzogne e le ipocrisie; un apologo morale che non risparmia neanche la politica. Il problema - come al solito per Bertolucci - risulta esserci quando il regista cerca a tutti i costi il momento poetico, che il più delle volte si rivelerà un accento grottesco o, talvolta onirico, che può mandare in confusione lo spettatore. Grandi tutti gli interpreti.