topsecret 3½ / 10 04/08/2022 17:21:18 » Rispondi Dopo il diarroico THE CARPENTER'S HOUSE, Beltempo ci riprova e stavolta con il più classico dei rape&revenge. Il regista milanese sembra essere più portato a girare in esterna (da fermo) che in spazi ristretti e questo ALICE WAS MY NAME offre alcuni momenti registici apprezzabili, nonostante il montaggio sonoro invalidante per i dialoghi e fin troppo prodigo per la colonna sonora. Calando il solito velo pietoso per la recitazione, quando si tratta di cinema indipendente di seri c bisogna accontentarsi, la storia appare un pochino meglio costruita rispetto al precedente film, anche se non mancano le ingenuità e le forzature piuttosto evidenti. Anche il fattore gore non offre la giusta soddisfazione per gli amanti del genere, limitandosi alle classiche scene superficiali e poco incisive (nonostante l'uso di un trapano). Il finale, con annesso messaggio pseudo critico-femminista, non sembra essere tra i più indovinati, nè tra i meno prevedibili. Potrei concludere dicendo che ALICE WAS MY NAME rappresenta un passo in avanti rispetto al precedente film ma non vorrei dare, indirettamente, al regista in questione qualche stimolo a continuare nel suo percorso, visto che a mio avviso farebbe meglio a cambiare mestiere o almeno genere cinematografico. L'atmosfera che si respira però non è malaccio.