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IL COMPAGNO DON CAMILLO regia di Luigi Comencini

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Arkantos     7 / 10  28/07/2020 20:00:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE SPOILER!!!

Film piuttosto complicato da argomentare rispetto ai precedenti, veramente ottimi, che rispetto a essi è letteralmente massacrato per un elemento che dirò più avanti, ma d'altra parte vanta le tante qualità tipiche della saga: sinergia perfetta tra Fernandel e Gino Cervi, regia che fa il suo dovere, il bianco e nero magnifico, praticamente un altro simbolo indelebile di questi cinque film, ed è un film che sa divertire; oltre a ciò, il film aggiunge una novità: il viaggio nell'URSS degli anni '60, che da una ventata d'aria fresca ma sarà anche l'elemento che fiaccherà di più l'anima politica del film.

Infatti il film ha un problema ciccioso: è eccessivamente stereotipato quando rappresenta la Russia e, in particolar modo, fin troppo bonario; ci sono ottimi elementi di spunto su cui criticare il comunismo, basti pensare alla coppia di profughi russi, basti pensare alla fifa di Peppone e soci riguardo le telecamere dell'albergo oppure la paura di un prete di esercitare la propria religione essendo l'URSS ateista, ma subito dopo la sceneggiatura "fa lo struzzo" dicendo che i profughi erano solo italiani che volevano screditare la Russia comunista oppure dicendo che i servizi segreti russi siano cordiali; per carità, non dico che l'URSS sia fatta solo di gulag e killer, ma in un Don Camillo, che non ha mai negato frecciate contro qualunque posizione politica, il tentare forzatamente di renderlo più "per le famiglie" fa perdere uno dei suoi punti forti; mi bastava anche solo il classico "comodo parlare bene della corrente politica X senza averla mai toccata con mano", e non datemi dell'appartenente al Movimento delle Cinque Repubbliche per favore!

Dribblando il discorso politico, il viaggio in Russia, anziché dare nuovi spunti per i contenuti, serve più che altro come sfondo per le gag recitate dagli ottimi attori. Insomma, un po' come Tolo Tolo, ma con una confezione tecnica assai più decorosa e gag più riuscite… E senza la cicogna strabica… E senza le solite battute sui Mondiali 2006… Insomma, almeno non ha le robe brutte di Tolo Tolo.

Concludendo, seppur non sia un "capitolo finale" all'altezza (le virgolette non sono casuali), rimane degno di menzione vuoi per i personaggi, vuoi per il film che almeno risulta buono... E comunque sorprende parecchio l'evoluzione di Brescello nell'arco di appena 15 anni, con l'ultimo film prodotto in pieno boom economico e che risulta lo stesso una fotografia importante della società italiana dell'epoca.