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YI YI - E UNO... E DUE... regia di Edward Yang

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  28/08/2006 18:42:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
12 Settembre 2001, il giorno dopo l'attentato alle torri gemelle, non c'era molta voglia di parlare... tantomeno andare al cinema e sorbirsi un film orientale di tre ore...
Una folgorazione assoluta: un mondo di equilibri viene spezzato dalla malattia di una nonna, una sorta di psicodramma familiare, ma io ripenso alle twin towers e all'equilibrio che è stato - volente o nolente - spezzato per sempre nel mondo occidentale.
Per inciso, al cinema eravamo in due, io e una donna sulla quarantina, occhiali scuri e aria da reduce.
Yi Yi è lo specchio meraviglioso di questa profonda ferita.
Il film di Yang - accolto con successo a Cannes - incombe come un perfetto apologo di un'illusione coltivata a lungo, e per questo non è assolutamente estraneo - come potremmo credere - al sentimento provato in quei giorni.
Un'illusione spezzata bruscamente, ecco. Un riverbero di una "morte annunciata" (la nostra?).
Memorabile la figura del bambino che fotografa (in un vero imput minimal) tutto cio' che non ha alcuna importanza.
Cio' che l'occhio non vede, cio' che il cuore maschera abilmente.
La durata eccessiva di questo film (l'antitesi delle soap opera occidentali) è francamente faticosa, ma lo sforzo è ripagato da un film di rara bellezza e intensità