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YI YI - E UNO... E DUE... regia di Edward Yang

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Lucignolo90     9 / 10  26/01/2013 16:22:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Straordinario film, che balza di diritto nella top 10 fra tutti i film asiatici che abbia mai visto.


Le vite parallele di una famiglia di Taipei.
Il film inizia col matrimonio di un amico di famiglia e con un successivo spiacevole evento: il malore della nonna che cade in coma. Da ciò vengono introdotti i vari personaggi: il marito, dipendente di una società di computer in crisi e alle prese con una vecchia fiamma che torna nel momento meno opportuno. La moglie, che cade in una crisi esistenziale proprio a causa del malore della madre. La figlia maggiore, che affronta le prime delusioni amorose. Il figlioletto minore, dileggiato dai compagni di classe e solitario. E, appunto, la nonna: che nello stato di incoscienza causatole dal coma diventa una specie di "confessionale": tutti gli altri membri della famiglia possono sfogarsi con lei parlandole senza freni degli eventi che accadono.

Molti hanno parlato di questo film di quasi 3 ore (ma che non pesano per niente, è una lentezza "necessaria" che rafforza l'effetto di quotidianità del film) paragonandolo a una versione asiatica di MAGNOLIA, per il racconto in contemporanea della vita di uno stesso nucleo di persone. E' verissimo, ma a me ha personalmente ricordato per alcuni versi anche LA DOLCE VITA, specie nelle scene serali: quando il marito si reca in Giappone per incontrare un carismatico partner di lavoro e finisce la giornata in alcuni locali (memorabile ed emozionante la sequenza del compagno Giapponese che, non poco brillo, passa in pochi secondi da un pezzo movimentato alla "Moonlight Sonata di Beethoven").

Alla fine la chiave del film sembra essere quella del bimbo: così silenzioso eppure pieno di curiosità. Il piccolo che fotografa le persone alle spalle per poi fargli vedere gli scatti raffiguranti le loro schiene. Cosa che, normalmente, loro non potrebbero mai vedere coi loro occhi.


E questa è una delle chiavi del film: "Noi crediamo di sapere tutto. La realtà che noi vediamo però, è incompleta. E' solo metà realtà. Ce n'è sempre un'altra che non conosciamo"