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PRIME regia di Ben Younger

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Giulio R C     5½ / 10  06/02/2006 19:33:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un filmetto che riprende i topoi dei genere e li rielabora in grande stile. Come questo se ne sono visti a bizeffe...
janelobster  05/03/2006 23:38:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
(giulio, non so come fare a scrivere il mio commento su questo film. ogni volta che clicco su 'vota e commenta' mi si impianta il computer. l'unico sistema è scrivere in risposta a qc. - chiusa parentesi e scusatemi tutti per la mia imbranaggine -)


sì, lo ammetto, sono recidiva. non mi era bastato vedere travaux - il film più brutto del mondo - che, la domenica successiva, ricado nella trappola del film leggero e 'domenicale'. tutta colpa di quest'accidenti di domenica da 'distrarre' col disimpegno e questo dissennato gioco al ribasso.
ah, domenica maledetta domenica.
altro film che non sta in piedi o per molto poco. il suo perno è l'equivoco: una paziente racconta all'analista di un suo nuovo amore e questo nuovo amore è il figlio dell'analista. divertente, no? sì, perché no?
il guaio è che lo sai subito che qs è il motivo per cui hanno fatto il film e pensi che tireranno il collo all'equivoco per farlo durare e che sennò in che consiste il film? e infatti accade ciò. il film è inconsistente, ossia non consiste. oltre questo giochino non c'è altro, le gag non sono sufficienti per coprire tutta la durata del film e, rotto il meccanismo che mi ha strappato - lo ammetto - qualche risata a bocca sbieca - vedi nonna padellara - subito arriva la mannaia dell'interrogativo ' e adesso?' ' come continuerà la storia?' della serie, ah, adesso bisognerà occuparsi e preoccuparsi di questa storia d'amore che ha tante difficoltà e - senza nessuna sorpresa - non decolla. e come potrebbe?
lei è una stragnocca di 37 anni, professionista affermata, si è appena separata e frequenta, parrebbe da un tot, un'analista (un po' troppo fuori setting, eccessivamente garrula e chiacchierina...)
è possibile che perda la testa all'istante? - ridicola la scena in cui lei, come un'adolescente tempodellemelecotogne in coda al cinema con amici muove nervosamente le dita alla prima apparizione di questo ragazzo - a modesto mio avviso di donna più o 'meno' di quell'età - assolutamente insignificante per avvenenza e apparenza, innanzitutto, poi, frequentandolo, anche per cultura, spessore, fascino, sense of humour. tal figliod'analista, inoltre, tra le sue frecce al suo arco ha anche un amico -sigh- 'incompreso' che colleziona due di picche e si vendica titrando torte in faccia alle perfide ragazze che -chissàcomemai - non escono una 2nda volta con lui.
il film sottolinea le differenze di età e religione, ma i motivi per cui la storia non possa funzionare -neanche prendere il via, secondo me -, non finiscono più.
possibile che una donna ferita, con un fallimento così fresco addosso e sotto costante controllo analitico, si lanci con un anonimo e nientediche giovanottenne? ok, solo per distrarsi e fare del buon sesso ma no, non basta, mettono su una simil convivenza e ben presto scopriremo che il bamboccio preferisce la playstation alle bionde grazie di uma.
ah, ecco, lui è o fa il pitore (della domenica) e lei lo aiuta a trovare la sua strada. strano, era così credibile come pittore che me ne ero completamente dimenticata.
credibilità generale (dell'analista, della paziente, del pittore, dell'amico del pittore, della situazione) per l'appunto, piuttosto scarsa. e la commedia non ha un impianto così forte e convincente per farci sorvolare su tutte queste leggerezze.
match tra le due attrici? colosso Meryl Streep contro icona tarantinata? mah, ammesso che sia vero, non è sufficiente