caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL SIGNORE DELLE FORMICHE regia di Gianni Amelio

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     7 / 10  21/09/2022 19:31:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parto da un ricordo personale, spero esatto. Sandro Curzi curò per Raiuno una serie di sceneggiati con dibattito successivo. Esaminava casi famosi, tutti omicidi (Redoli, Fenaroli, Graziosi ecc.) tranne uno, appunto Braibanti. Su sette di questi casi uno non venne trasmesso (Caso Vulcano) e l'altro fu una messa in onda surreale, fatta di tagli evidenti e di "bip" ai limiti della sopportazione. Il Caso Braibanti, appunto. Fu operata questa scelta perchè la famiglia sanfratello (il minuscolo è voluto) si era messa di traverso. Correva l'anno 1996 cioè decenni dopo del caso. Questo per dare l'idea di che pasta fosse questa famiglia che nello stesso film, non so se è un caso, da Sanfratello diventa Tagliaferri. Il plagio, unica volta che fu applicato come capo di accusa su un essere umano e non su un'opera d'arte, era solo la piccola foglia di fico in cui uno scrive plagio ma si legge omosessualità. E' la relazione consensuale ed omosessuale fra due adulti che viene messa in stato d'accusa. Ciò che colpisce non è tanto la parte bigotta e retrograda dell'Italia cattolica preconciliare a colpire di più in negativo, quanto il menefreghismo di quell'altra parte che del Caso Braibanti se ne cura meno di quanto dovrebbe e che il personaggio di Germano evidenzia in tutte le sue contraddizioni, cioè quello di un giornalista che vorrebbe fare battaglia su tale caso ma che viene fermato dai redattori in nome degli interessi del "grande partito operaio". Ciò dimostra allora come oggi che le pulsioni omofobiche di questo paese siano trasversali. Ci si aspetta un atteggiamento omofobo da parte dei cattolici ultraconservatori, per esempio, ma quando tale atteggiamento è presente anche in quella parte cosidetta progressista, il problema è ben più grave. Nel film di Amelio emerge soprattutto la dignità di questi due personaggi, Braibanti intepretato con molto equilibrio e distacco da Lo Cascio e fortunatamente non santificato da Amelio e del giovane Giovanni ridotto ad uno stato pietoso da cure di elettroshock atte a cercare di guarirne dalla propria omosessualità. Film da apprezzare perchè sia pure con la lontananza temporale del caso, il problema è ancora attuale ed è giusto mostrarlo.