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LE TRE SEPOLTURE regia di Tommy Lee Jones

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BlueBlaster     7 / 10  13/01/2014 16:32:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi è piaciuto nel suo essere particolare, praticamente un moderno western drammatico...una storia di amicizia e "vendetta" sullo sfondo del confine tra Stati Uniti e Messico, un uomo di parola che porta a termine una promessa fatta ad un amico tra parecchie difficoltà.
Esordio alla regia sul Grande Schermo per Tommy Lee Jones (peccato non abbia continuato perché avrebbe potuto cercare di seguire le orme di Eastwood), è un film che gli calza a pennello....questo attore mi ha sempre ispirato un senso di pacatezza e profondità d'animo nelle sue interpretazioni e questo film ne è l'incarnazione! Molto bravo devo dire...una regia composta, elegante e precisa supportata da ottima fotografia, discreta colonna sonora di Beltrami e sopratutto le bellissime location desertiche.
E' certamente vero che il film ha un ritmo parecchio blando, specie nella prima parte, ma questo è un film che va visto con decisione e non per passare una seratina leggera...è una pellicola riflessiva ed emotiva, a tratti visivamente forte visto ed il macabro è una costante!
Barry Pepper mi sta nelle balle ed a conferma che è un attore men che mediocre basta che guardiate l'iniziale scena di sesso con sua moglie, neanche gli eroinomani in overdose fanno una faccia del genere!
Tommy Lee Jones però monopolizza l'attenzione e con la sua interpretazione rattoppa ogni sbavatura, nel finale fa persino tristezza quando arriva nei villaggi messicani per la terza sepoltura...a proposito questa idea delle "3 sepolture" l'ho trovata carina e discretamente sviluppata.
Mi spiace solamente per l'eccessiva lentezza e sopratutto per la parte iniziale in cui il regista e lo sceneggiatore hanno voluto mescolare il passato ed il presente in modo poco funzionale...altra cosa che ho notato è che le popolazioni messicane vengono descritte come delle persone meravigliose e gentili mentre gli americani uno schifo, chiaramente questo è per volere dello sceneggiatore messicano Guillermo Arriaga e non mi sembra per niente di parte e di conseguenza poco professionale.
Ho trovato la storia, per alcuni versi, assomigliante al secondo episodio contenuto ne "I Racconti dalla Cripta 3" (di dieci anni prima) ossia L'AVVOLTOIO con Kyle MacLachlan e chi li ha visti entrambi può capire e non è solo per la location.
Comunque bel film da vedere con un certo impegno e passione lasciandosi trasportare nel deserto.