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L'IMMENSITA' regia di Emanuele Crialese

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The Gaunt     7 / 10  20/09/2022 17:13:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Roma fine anni 70. Forse è il film più personale di Crialese, certamente molto sentito che nella sua osservazione di un nucleo familiare di quegli anni individua quei due personaggi, madre e figlia intrappolati dalle convenzioni patriarcali di quel periodo. Clara, la madre intepretata da una brava Cruz, è intrappolata in un matrimonio ormai finito, con un marito che la tradisce e che impone sempre la classica volontà del padre padrone, mentre Adriana è una ragazza con il corpo che sta cambiando ma che non sente suo, perchè si sente un uomo. Voci dissonanti di un mondo che vorrebbe cambiare e che la forza della suggestione televisiva rende liberatoria con le icone di quegli anni come la Carrà e Celentano. Sembra strano dirlo adesso, ma in fondo la televisione di allora aveva un potere catartico che oggi ormai si è perduto o che fose non ha mai avuto in fondp. E' soggettivo e me ne rendo conto. Crialese comunque ricostruisce molto bene il contesto. Un affresco fato di matrimoni che si reggono con lo sputo, in cui il divorzio rappresenta l'estrema ratio e non viene mai nominato. L'apparenza della famiglia solida e felice deve essere mantenuta perchè ci sono i figli e le pressioni esterne per non arrivare alla soluzione. C'è il gusto dello sfatare il proibito, come l'oltrepassare il canneto poco vicino casa, altro momento di evasione dalla routine anche coerente con lo stile di Crialese dove il viaggio, fisico o mentale che sia, è una delle caratteristiche fondanti. C'è una rigida suddivisione dei ruoli fra uoini e donne. Gli uomini che vanno fuori durante le riunioni allargate dei parenti, le donne che giocano a carte o chiachierano fra di loro ed i cugini....a fare danni, ovviamente. Per chi ha vissuto l'infanzia in quegli anni è facile riconoscersi. Io mi ci sono riconosciuto, però è anche vero che L'Immensità, pur con i suoi difetti possa essere divisivo come uno spartiacque generazionale. Una persona di 30 anni può essere interessato, incuriosito ed apprezzare il film, ma non se lo sentirebbe suo. E' una mia impressione e posso sbagliare. Personalmente mi è piaciuto.