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CHIARA regia di Susanna Nicchiarelli

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Mauro@Lanari     6½ / 10  29/03/2023 11:50:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche se dopo "Nico, 1988" (2017) e "Miss Marx" (2020) la regista è stat'accusata di protofemminismo, a me è parso ch'il biopic ieratico della Nicchiarelli non soffra di peccati mortali: la centralità carismatica di Chiara adombra le consorelle e di conseguenza il lungometraggio è meno corale del dovuto, inoltre l'essere inondate della Grazia dona loro una nobiltà più d'estrazione familiare che spirituale. La controparte femminile di "Francesco, giullare di Dìo"? Rossellini mise nei fraticelli maggior follia anarcoid'e ingenua crudeltà, non usò sottotitoli, scels'un cast di sconosciuti glissando però su miracoli, taumaturgie e sui frangenti più dolorosi della vocazione dell'Assisano, fatto sfuggito a troppi critici. I veri anacronismi sono semmai altri: il soffermarsi ancora, com'avviene da qualche anno nelle riviste inglesi del settore, sulle differenze tra spiritualità maschil'e femminile esemplificando proprio con Francesco e Chiara, a cui il film aggiunge Benedetto e sua sorella Scolastica, quand'invece la conversione è un "innamorarsi di Gesù" più psicologicamente genderfluid o non-binary di quanto si sia portati a pensare. Oppure il domandarsi del ruolo della Chiesa in una cultura ormai largamente scristianizzata, con buona pace di certa politica bipartisan. Vero comunque lo stridore provocato dalla canzoncina finale di Cosmo.