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QUANDO L'AMORE BRUCIA L'ANIMA regia di James Mangold

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  18/02/2013 17:46:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vita e carriera di Cash sono un mare di contraddizioni di cui il film di Malgold non rende pienamente giustizia. E' un buon film, spicca la solìta grande performance di Phoenix, uno di quei tizi che sanno ispirare il malessere come se fosse roba sua, ma non basta. Cash è stato un mito anomalo, un traditionalist che però inserì nell'ortodossia country-rock una serie di tematiche sociali ben diverse dai rassicuranti e mielosi resoconti Nashvilliani... imponeva la sua musica "adulta" con una corrosività senza eguali: testi dove trasaliva il disagio del personaggio, la vita sregolata, etc ma anche molto molto di piu'. E' quel tipo di ambivalenza, tra demonio e santità, che nel film non trapela quasi mai. L'opera ne fa una sorta di (anti)eroe maledetto, che distrugge quadri e suppellettili, si ubriaca e impasticca, mentre della sua fede incrollabile (che è poi basilare del bisogno di riappropriarsi della sua vita privata) non si parla. Ci sono, vero, momenti di grande impatto, come lo scontro con la figura paterna o l'esibizione mitica al Folsom Prison (guai a voi, se non avete quel disco!!!) ma resta tutto un pò sospeso, come l'occasione mancata di poter dire di piu' o di diverso su uno dei piu' rivoluzionari artisti che la storia dell'America ricordi, riscoperto negli ultimi anni di vita da Rick Rubin per una serie di album memorabili.
Dirò di piu': Cash è quanto di piu' vicino all'America possa esistere.
Credo proprio che l'ex - Million Dollar Quartet sia stato molto piu' di un nevrotico tormentato da vizi deformi e dalle lotte impari con i sentimenti per gli altri