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NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI regia di Fausto Brizzi

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chry2403     7½ / 10  05/06/2009 11:51:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco cosa succede quando la sceneggiatura è scritta bene, tutto il resto viene di conseguenza, sia la regia solamente discreta che gli attori, di cui solo un paio svettano dalla media.

In realtà il titolo è fuorviante perché non si tratta di una sola notte, ma di almeno una settimana, anche se questo è un peccato veniale perché sarebbe stato difficile girare un film e non renderlo noioso o banale facendolo ambientare in una sola nottata.

La pellicola quindi è decisamente valida, l’idea non è nulla di trascendentale, parlare delle emozioni e delle vicissitudini di una gruppo di ragazzi in attesa degli esami, tra cui possiamo trovare chi non viene ammesso, il secchione, la ragazza carina, quella meno carina, i due innamorati, il regista che è pure sceneggiatore ci mette anche la ragazza incinta, un bel miscuglio di personaggi che più stereotipati non possono essere, quello che ha reso questo film molto bello e giustamente amato è la capacità di riunirle in una sceneggiatura corale ed ordinata, offrendo il giusto risalto a tutti gli elementi presi in considerazione.

Se bisogna dare un giudizio non lusinghiero è necessario puntare il dito sul fatto che questi elementi sono talvolta trattati senza la dovuta profondità, ma mi rendo anche conto che in questo caso sarebbe stato necessario girare una serie televisiva, idea che non sarebbe neanche malvagia.

Capisco la voglia di tornare alle stupidaggini fatte da giovani, ma la richiesta di una canna da parte del professore è decisamente fuori luogo, sia per la situazione poco realistica che per la dannosità della salute, per fortuna che il regista ha voluto far intendere che è un errore drogarsi mettendo in bocca al ragazzo che lui non riesce a tollerare quel fumo. In ogni caso il rapporto tra il professore e lo studente è alla fine il leit motiv del film e viene trattato con molta cura, chiudendosi con un efficace colpo di scena finale.

Banalissimo e fuori dalla realtà la facilità con cui la protagonista “si toglie i veli” all’inizio del film, ma quando mai una ragazza si spoglia così di fronte ad uno sconosciuto? È evidente il puerile tentativo del regista di accalappiarsi qualche sbavante telespettatore, ma di questi tempi un pizzico di nudo non si nega a nessuno.

Mi concedo una nota personale: io che ho preso la maturità nel 1990 (l’anno successivo di quello indicato nel film) mi sono trovato ancora ragazzo quando ho visto queste scene che ricordano gli anni Ottanta, una scelta azzeccata (un po’ come fanno gli americani con i loro anni Cinquanta) visto che quel decennio è stato il più prolifico dal punto di vista del divertimento e delle tendenze (“The final countdown” degli Europe è la mia canzone preferita). Tiratina d’orecchie però al regista visto che ci sono degli errori abbastanza grossolani, un esempio sono le cuffie che la protagonista dà all’amica di fronte all’autobus, decisamente troppo piccole per quei tempi.

Come detto prima tra gli attori solo un paio mi sono sembrati interessanti. Sicuramente il migliore è stato senza’ombra di dubbio Faletti, la sua interpretazione del professore bast.ardo è praticamente perfetta, sono evidenti i suoi limiti di attore, ma in quest’occasione non sono emersi eccessivamente.

L’altro attore che giudico superiore alla media è Vaporidis, capisco benissimo che non sia bravissimo nella recitazione, ma a me quell’attore piace per la spontaneità con cui svolge il suo lavoro, lo rende molto naturale, che poi non sia una stella è poco ma sicuro, che non lo sarà mai non ci metterei la mano sul fuoco.

Chi invece continua a non piacermi molto è la Capotondi, come bellezza non è affatto male, ma quello che conta di più è la recitazione ed io trovo il suo atteggiamento un po’ troppo “sbrigativo”, sembra quasi che voglia girare velocemente le scene, quasi come se avesse qualcosa di meglio da fare subito dopo. Nessun altro mi ha convinto.

Parlare ai giovani d’oggi con una strizzatina d’occhio a giovani di ieri ed un leggero rimando ai giovani dell’altro ieri: una miscela che non poteva fallire se la sceneggiatura è fatta come si deve, bravo Brizzi.