Chiudi finestraHOSTEL regia di Eli Roth
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benzo24 
10 / 10 26/02/2006 13:00:58
» RispondiAssolutamente bello e originale. Eli roth si conferma con questa sua seconda prova un autore di culto, feroce ed ironico. Sbagliano coloro che giudicano il film per la quantità di sesso e violenza (per molti troppa, per altri poca) e lo comparano ad un qualsiasi film horror, o ancora peggio vederci implicazioni politiche in realtà del tutto assenti. In realtà questo film ha altri riferimenti, i più evidenti sono quelli tarantiniani, così come quelli per miike. Ma per capire meglio questo incubo bisogna ricordarsi che roth è stato discepolo di Lynch e sopratutto questo lo si nota nella costruzione del tutto kafkiana della storia. Probabilmente il miglior film dell'anno che con il tempo diventerà un vero e autentico cult.
cash 26/02/2006 14:06:31 » Rispondipassi il bello, ma l'originale...
benzo24 26/02/2006 19:30:25 » Rispondiinfatti di film con la stessa storia o in parte simile le sale ne sono piene.
Visto che sembri così esperto perchè non mi dai qualche titolo?
cash 26/02/2006 22:47:12 » Rispondieh, gli allegri ragazzi in viaggio che trovano qualcuno che li vuole accoppare non s'è mai visto da nessuna parte.
Delle sale me ne sbatto; non è che quello che non è uscito qui al cinema non esiste.
I titoli te li farei, ma poi tu li conosci?
esempio; conosci evil dead trap? No.
film con tema lo snuff? devo elencarli davvero?
film in cui la gente viene torturata? pure qua, devo davvero elencare?
benzo24 27/02/2006 18:56:50 » Rispondisent, non è che si deve estirpare ogni singola scena per poi smontarla e dire che l'idea della singola scena esisteva già, il film è un opera completa (o almeno dovrebbe esserlo) e va giudicato per quello che è nel suo insieme. Sicuramente Hostel deve tanto alle citazioni (cosa che io stesso ho evidenziato nel mio post) ma riesce a sviluppare la storia in modo decisamente originale. per esempio anche l'ultimo di Cronenberg si prende ogni sua singola parte potrebbe sembrare un deja vu, ma in realtà è originalissimo. Stiamo parlando di registi non di scienziati che devono brevettare le loro invenzioni. Poi pensala come vuoi.
cash 28/02/2006 00:03:40 » Rispondiallora secondo te 28 giorni, ad esempio, non è assolutamente debitore del giorno degli zombi di romero, perchè in fin dei conti alcune varianti ci sono.
dell'ultimo di cronenberg potrei dirti benissimo che è un capolavoro ma non è assoluatmente originale, perlomeno come storia.
Quindi non vedo il problema nell'ammettere che hostel ti sia piaciuto anche se non è originale.
punto.
Lot 26/02/2006 22:08:41 » Rispondicerto che scomodare lynch e kafka per un teen leggermente più pretenzioso di molti altri...
benzo24 27/02/2006 19:13:41 » RispondiQuello che per te è solo un teen movie, per me invece nasconde molto di più. Dopotutto leggendo il tuo commento credo che tu (come tanti) abbia frainteso tutto di questo film, facendo dei parangoni (dovuti a preconcetti, più che hai gusti) decisamente fuorvianti e dando un immagine sbagliata di cosa è in realtà questo film, che non è certo uno splatter, o un horror alla giapponese, ma semplicemente l'opera seconda di un autore che sta incominciando ad intraprendere un discorso con le ossesioni, paranoie ed il grottesco, travestendo questi demoni con un abito da teen movie, cosa che disorienta lo spettatore e spesso lo fa cadere in errore. E questa veste rende queste opere (cabin fever ed hostel) ancora più diaboliche così come diventa più feroce la critica verso l'ipocrisia e il falso benessere, e l'ilusoria sanità mentale della società. E i riferimenti ci sono tutti basta saperli trovare .
Lot 27/02/2006 22:39:10 » Rispondibisogna saperli trovare ma bisogna anche saper ammettere quando non ci sono, l'ultima volta che ho chiamato in causa kafka era per recensire 'indagine su un cittadino' e lì aveva un suo perché, da qui a conferire un tale spessore psicologico a questo film (horror o come lo vuoi chiamare) ce ne passa.
Velluto blu è un film torbido, non questo, questo è slapstick della violenza, tinte forti ma giocattolo, american pie in salsa sanguinolenta, cabin fever almeno era meno pretenzioso ed era carino e se mi dici che il tema di questo film e del carrozzone pubblicitario che si è portato dietro è la critica della società allora ti posso sovrainterpretare il 90% dei film, piuttosto in quel senso ci vedrei un film molto sottovalutato l'anno scorso che è the village, questo se vuoi lo riguardo ma dubito di potercela fare.
Andrea Lade 26/02/2006 13:12:57 » RispondiIl fatto che sia ispirato in modo "tarantiniano" (sembra il tuo neologismo riferirsi alla città di Taranto)non preclude il movente politico delle scelte registiche.Sono concetti compatibilissimi tra loro.Un regista può ispirarsi ad un "maestro" per inviare messaggi diqualsiasi genere,anche politici.