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STAY - NEL LABIRINTO DELLA MENTE regia di Marc Forster

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  10/03/2006 02:48:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non appena attraverso tutti i binari di questa allucinazione visiva, colgo un "se questo è un sogno, c'è il mondo intero dietro" che mi infastidisce: se è una forma di presunzione, certo Fo(r)ster non mostra una grande umiltà.
Inizialmente scettico, poi mi lascio guidare e, maledizione, mi trovo in trappola. Sam come psichiatra sembra l'alter-ego del Crowe di A beautiful mind, e tutti notano un'aria dinoccolato-nevrotica e il volto di McGregor che richiama certi fantasmi di Spider. Poi arriva poco dopo Harry-a-pezzi e non sai mai cosa aspettarti: certi psicolabili per natura possono uccidere se stessi o gli altri, e guasterebbero la festa e le attese dello spettatore... ah già capisco: crocevia per i fusi di testa è l'irrimediabile plagio della "norma" presente (si fa per dire analista imborghesito con fidanzata ex paziente a carico, lei ha ancora i segni laceranti del suo tunnel, è sopravvissuta a Lynch o semplicemente ai graffi di King Kong? Brutto segno: mica vorrai trovarti il solito svitato-che-attrae-pericolosamente-il-pensiero-legittimo-dell'altro-uomo? Già visto, grazie, v. Old boy e centinaia di altri. Poi la sostanza chimica che alberga nella mente dei "profani" si espande a macchia d'olio: il solito cane ringhioso e aggressivo, il "vertigo" della perdita di lucidità e il simbolo del vuoto (non solo ma soprattutto) onirico, il sangue che esce dai capelli che fa tanto orpello macabro,,, il cieco che recupera la vista grazie a un Cristo caduto e invasato, una straziante richiesta di paternità o di salvezza, la città notturna con prospettive aeliche degne di In the cut, il tema del doppio e del deja vu situazionista à la Memento.
Ma c'è molto di piu': una tecnica lunatica che sembra riportare Freud alla pittura dadaista, e al futurismo europeo, e anche se si vede Goya i riflessi sembrano riletti con altre forme di psicanalisi.
Malgrado tutto, c'è molto Lynch, e nonostante questo Sogno/incubo sia già stato visto, questo è indubbiamente uno dei film piu' intriganti della stagione. Mi riporta a quei codici astrusi in cui l'avvento di un trauma si avvale della facoltà di respingere l'emozione fino a enfatizzarlo nelle spire della metafora piu' agghiacciante e immaginaria.
Qualche perplessità iniziale non puo' rinunciare all'indubbia, fortissima, resa tecnica di quest'opera, abbagliante soprattutto nei momenti piu' brutali,
(spoiler)
Piu' che un film visionario, mi sembra un'opera in cui il cinema combatte contro la sua stessa visione. E' la realtà a perdersi, fusa tra i caratteri quasi kafkiani dell'urbanesimo metropolitano, mentre getta con sgomenta verità uno sguardo nell'immatura forma umana di Harry, eletto "artista" ma senza futuro, e sul pur forzato ma poco professionale coinvolgimento di Sam Foster. Il labirinto della vita nostra e altrui

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky  10/03/2006 13:20:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah dimenticavo da notare i pantaloni "da acqua alta" di McGregor vabbè è un particolare
Invia una mail all'autore del commento shineonthepiper  01/08/2006 13:50:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
..quel particolare senza senso che non sai spiegarti come quando ripensi ad un sogno il mattino....da quello che dici non è un tantino poco sette...?
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  13/08/2006 23:38:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, 7 va bene... deve troppo tecnicamente ad altri film e autori