deliver 7½ / 10 22/03/2015 12:12:51 » Rispondi Stay non è affatto prevedibile, anzi, se avete capito davvero il finale, cosa che di primo acchito potrebbe non avvenire (lo spettatore rimane un po' confuso) riuscirete ad apprezzare meglio l'originalità della pellicola di Forster, che adotta un punto di vista nuovo e particolare.
L'epilogo suggerisce la chiave di lettura: quasi facendo eco a Mulholland Drive, ma segnando un netto salto in avanti, l'ultima sequenza ci rivela che tutto ciò che abbiamo visto, non è altro che un sogno lucido di Henry che prima di morire, quasi improvvisandosi "regista", assembla un intreccio narrativo a ritroso coinvolgendo tutte quelle persone che lo soccorrono al momento dell'incidente. Tra questi c'è proprio lo psichiatra Sam Foster ! Tuttavia, In tal senso, interviene un cambio di prospettiva radicale rispetto ai tanti consimili esperimenti cinematografici fatti in materia di allucinazioni: il punto di vista principale non è affidato Henry, creatore di questo ponte onirico, bensì ad una delle sue "creature", il Dr. Foster ! Ma come precisato, nella realtà "vera" Foster non conosce affatto Henry se non per averlo sostenuto nei suoi ultimi istanti di vita a seguito del brutale scontro automibilistico avvenuto sul ponte di Brooklyn e che di fatto, segna l'inizio della vicenda prima che questa venga distorta dal sogno pre-morte dello stesso Henry.