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COLAZIONE DA TIFFANY regia di Blake Edwards

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Dom Cobb     4 / 10  08/03/2019 16:41:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno scrittore in crisi di idee e mantenuto si imbatte per caso in una giovane svampita e accompagnatrice per mestiere che abita nello stesso palazzo, solo un piano più sotto. A poco a poco, fra i due si instaura una mutuale attrazione...
La commedia romantica non è mai stata il mio genere, vista la facilità con cui tende spesso a scadere nel melenso, la vasta gamma di stereotipi e formule nelle quali ricade praticamente ogni volta e più in generale per la mia naturale avversione per sentimentalismi di questo tipo sullo schermo; perciò, già non ero proprio entusiasta all'idea di visitare un titolo come "Colazione da Tiffany", e il solo motivo per cui ho deciso di farlo è il suo status di capolavoro stando a quanto dicono le critiche e la memoria collettiva del pubblico ancora oggi.
Ma pur con tutto il mio astio per il genere, neppure io mi sarei aspettato un disastro di simili proporzioni. La cosa più positiva che posso dire del film è che tecnicamente non è fatto male: la regia fa il suo compitino e la Hepburn fa la sua figura come al solito, tra l'altro in un ruolo che rientra molto bene nelle sue corde. Purtroppo si tratta di un ruolo alquanto antipatico fin dall'inizio,


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e questo, oltre a un George Peppard semplicemente blando e incolore, è solo uno dei tanti problemi che affligge la pellicola.
Il fatto è che, dall'inizio alla fine, il film si rivela del tutto privo di una trama e quindi si limita a caracollare da un episodio all'altro nella speranza che uno di questi risulti divertente o d'intrattenimento; purtroppo, non è questo il caso. Senza neanche guardare tanto a fondo, è una banalissima vicenda in stile "lui e lei si incontrano, lui e lei si innamorano, lui e lei stanno insieme alla fine", senza alcun sussulto, fremito o punto d'interesse. La sceneggiatura piatta, la mancanza di risate, l'assenza di interesse o simpatia nei personaggi e un ritmo blando fanno il resto, inducendo alla noia già dopo pochissimi minuti; e non basta il fascino della Hepburn o alcune contorte sottotrame che c'entrano come i cavoli a colazione per rendere le cose più interessanti.


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Insomma, se la parte più interessante di tutta la faccenda rimane la presenza del gatto domestico, è un chiaro segno che qualcosa non funziona come dovrebbe.
Tra l'altro, certi sforzi, se proprio vogliamo chiamarli tali, vengono annullati completamente da siparietti patetici e al limite dell'offensivo, soprattutto dal punto di vista di uno spettatore moderno.


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Inoltre, un ultimo appunto che mi ha lasciato estremamente perplesso: cosa diavolo ci fa una canzone straordinaria e struggente come "Moon River" in una schifezza simile? Un pezzo da antologia e da far venire le lacrime agli occhi, in con quell'arrangiamento, e giustamente premiato con la statuetta, merita una cornice di gran lunga migliore in cui inserirlo.
Quindi, per sintetizzare, "Colazione da Tiffany" è un disastro su praticamente tutta la linea che, ad eccezione della colonna sonora, non ha niente di fresco, interessante o nuovo da dire. Confesso che la ragione del suo successo, sia di allora che di oggi, mi sfugge.


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camifilm  17/10/2020 20:57:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai detto bene, lei è materiale.
Ha un marito, dei figli acquisiti. Scappata. L'unica cosa che la lega alla vita è il fratello, che ricerca in tutti i suoi incontri.
Ma non dico altro per non fare spoiler, è l'ultimo lumino di fonte umana in una vita superficiale.
Trova nello scrittore una figura simile a lei e si affeziona, proprio per questo. Entrambi vivono alle spalle di altri.

Il gatto.
È presente lungo tutto il film. Gira intorno in casa. Qualsiasi sia la scena. Sul finale, senza spiegare troppo, lei è ormai "morta" di speranza. E il gatto simboleggia l'ultima vita. Che era ovvio portasse al legame con lo scrittore (come tutte le commedie sentimentali).

Colazione si fa al bar. O a casa.
Ma il titolo indica la sua smania di apparire donna sicura, sistemata, attraverso i prodotti di tiffany.
Le vetrine sono il quadro in cui vedere i prodotti esposti e allo stesso tempo specchiarsi come si fosse in un quadro... E questo è il perché ci passa davanti sognando di aver l'armonia dei preziosi, bevendo la sua tazza di caffè.

La canzone.
Rispecchia esattamente la delicatezza del personaggio.

Io la trovo una commedia anche divertente perché non banale come le attuali. C'è molta poetica nelle immagini, momenti strampalati (all'inizio soprattutto), momenti di confusione in cui non è più chiaro nemmeno il nome di lei.

Ma tutto ha un forte impatto e sveglia la donna da una vita sciocca, quando arriva la lettera...triste.

Era l'ultimo uomo a cui era realmente legata da sentimento vero.