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BOILING POINT - IL DISASTRO E' SERVITO regia di Philip Barantini

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Mauro@Lanari     4½ / 10  26/03/2023 11:49:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alcolizzato, cocainomane, separato dalla moglie, indebitato, ritardatario, insonne, fresco di trasloco: tutte le s***** immaginabili. Partendo da tali premesse le cose non potrebbero che finirgli male a prescindere dal tipo di lavoro. Dunque l'ormai logora location del ristorante è completamente superflua. Autori come Ozu, Bresson, il Tati di "Playtime" ('67) avrebbero reso più drammatico il punto di rottura/collasso/ebollizione con la mdp ferma, statica, fissa a riprendere impotente la messinscena dell'impotenza. Barantini fa la scelta opposta: storia convulsa e steadicam ininterrotta per 86 minuti su 92. Raffaele Meale scrive ch'il regista "sembra preoccuparsi più del ritmo e della spazialità da gestire che delle psicologie dei suoi personaggi". "Personaggi"? Cumulo ingiustificato di cliché fantozziani. "Si prova un senso d'insoddisfazione, e anche di vacuità. Un esercizio di stile, non molto di più." Tzk: "una riflessione sul piano sequenza nel cinema odierno, dopo Hitchcock, Bazin, Metz" (Alessio Baronci). Wow.

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Mauro@Lanari  26/03/2023 11:51:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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