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IL MIO NOME E' VENDETTA regia di Cosimo Gomez

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daniele64     6 / 10  07/12/2022 10:22:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La sete di vendetta è roba di famiglia ! Un sicario della N'drangheta si è ritirato da anni in incognito in Alto Adige , ma una leggerezza della figlia lo fa ritrovare ... Lo definirei un lodevole tentativo di produrre un film di genere nel nostro Paese . Si tratta infatti , e ciò è palese fin dal titolo , di un " revenge movie " , tipo di pellicola tipicamente anglosassone . Qui invece è protagonista la la spietatissima malavita calabrese , che dopo una ventina di anni non ha dimenticato lo sgarbo del protagonista e lo cerca ancora utilizzando persino mezzi modernissimi ( degni della CIA ! ) . Il regista toscano Cosimo Gomez dimostra coraggio in un' operazione del genere , ma ha la fortuna di trovarsi le spalle coperte da Netflix , che co-produce la pellicola assieme a Colorado . Un film così derivativo non può naturalmente essere originale ; la trama segue perciò i più classici canoni degli " action thriller " di vendetta , quelli in cui di solito sono protagonisti Liam Neeson , Jason Statham e compagnia bella . Qui il brutale vendicatore ha il volto ( duro per l' occasione ) di Alessandro Gassmann ( che tra l' altro è stato il truce villain proprio in un film con Statham ! ) , in gran forma e ben calato nella parte , tanto da riuscire a parlare dignitosamente in calabrese . Meno convincente risulta purtroppo Ginevra Francesconi che , interpretando una ragazza nata e cresciuta in Alto Adige , parla sempre con accento romano e si evolve un po' troppo rapidamente ! Il boss rancoroso ha il volto di Remo Girone , più a suo agio con il vernacolo meridionale . Azzeccate le locations , sia quelle sudtirolesi della solare Val Pusteria che quelle grigiamente metropolitane , e non male la colonna sonora di Giorgio Giampà e Marta Lucchesini . In definitiva , si tratta di una pellicola non priva di ingenuità ma abbastanza ritmata , in cui la frequente violenza non viene edulcorata , come prevedibile vista la belluina citazione de " Il richiamo della foresta " che fa da incipit al film . Mi sento generoso è gli do 6 .