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THE FABELMANS regia di Steven Spielberg

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Boromir     7½ / 10  20/01/2023 21:31:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La venatura autobiografica ha sempre fatto parte del cinema di Steven Spielberg, ma The Fabelmans porta la riflessione su un piano se possibile superiore. In un periodo (quello post-covid) in cui i cineasti sentono l'urgenza di sondare il passato della Settima Arte (Mank e Once upon a Time in Hollywood), i suoi scenari futuri (la saga di Scream) e addirittura il rapporto-fruizione tra immaginario e pubblico pagante (Blonde), Steven Spielberg si accoda tirando invece le fila del suo rapporto dicotomico con la macchina dei sogni e la famiglia.
Ne è venuto fuori un film che dosa con vitalità il sense of wonder fanciullesco tipico del regista e la componente drammatica legata alla struttura del coming-of-age. Certo, non mancano alcune cadute nel dolciastro alle quali Spielberg pare non saper rinunciare, eppure il film riesce a coinvolgere e a tratti emozionare senza far pesare neppure per un secondo la sua durata monstre. Dove The Fabelmans eccelle davvero è nella meditazione sul potere comunicativo delle immagini (c'è una sottotrama che ricorda Blow Up di Antonioni), che sa regalare momenti davvero evocativi.
Cast, al solito, di primissimo livello: oltre alla bravissima Michelle Williams, sugli scudi il sempre poco considerato Paul Dano, che recita in sottrazione come forse non gli è mai capitato; le scelte di Gabriel LaBelle e Julia Butters (quest'ultima già apparsa nel sopracitato capodopera di Tarantino) riconfermano il fiuto di Spielberg per i giovani talenti. Il cameo di Lynch è memorabile, anche se il modo in cui viene disegnato John Ford è forse un po' troppo macchiettistico (metto in conto che il doppiaggio potrebbe aver influito).