DEBORAH R. 9 / 10 13/02/2006 00:56:45 » Rispondi Il fine giustifica i mezzi? No, dice la bella figlia adoloscente di Bruno Davert, il fine non giustifica i mezzi a meno che non si sia in guerra. Ed è una guerra quella che combatte Bruno Davert, chimico cartaio in cerca di occupazione dopo anni di onorata carriera. Deve mantenere tutto quello che ha: il suo benessere, la sua casa, la sua famiglia, la sua bella macchina, ma x farlo Bruno deve trovare un lavoro e x trovare un lavoro deve eliminare la concorrenza. Non se la prende coi grandi capi lui, no, ma con dei poveracci come lui, rimasti senza lavoro. Individua 5 uomini che lavoravano nel suo stesso settore, con un curriculum quasi migliore del suo. E inizia a ucciderli, li fa fuori in modo goffo e divertente. E' l'unica maniera x aver il posto a cui auspica. La tensione è tutta x lui, x questo personaggio cinico e senza sentimenti. Tifi x lui, speri che la polizia non lo becchi, speri che riesca ad arrivare al suo scopo. Come dice Alberto Crespi, Costa-Gravas usa in questo film i meccanismi narrativi di Hitchock. Tu sei complice dell'assassino, uccidi con lui, tremi x lui, pensi che davvero il fine giustifica i mezzi, tutti i mezzi. Non è colpa sua se lui uccide, ma degli azionisti, xché è x loro che le aziende tagliano i posti di lavoro, x far guadagnare loro. E' uno dei film più belli di questa stagione.