Mauro@Lanari 3½ / 10 11/03/2023 12:37:04 » Rispondi Se il problema identitario inducesse al suicidio, dal più celebre dei motti delfic'in poi ci sarebbe stata una strage, idem con le delusioni affettive di qualsiasi tipo. Qui la fragilità che si sarebbe dovuto scandagliare è quella non di Lèo ma di Rémi, del quale invece il regista si degna di farci sapere che suona l'oboe solista a un concerto. Con un soggetto filmico così ribaltato non c'è forma stilistica che regga. Ps: raccapricciante l'orazione funebre sulle 4 stagioni. A primavera non rinascono le vecchie foglie. Muoiono e vengono rimpiazzate d'altre nuove.