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POLICE PYTHON 357 regia di Alain Corneau

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Invia una mail all'autore del commento anthonyf     8 / 10  13/04/2012 19:26:45 » Rispondi
Un efficace poliziesco di Alain Corneau, molto cupo e amaro nella storia, che si distacca completamente dai canoni generali del polar, ma che lo rievoca vagamente nelle atmosfere respirabili, nella trama malinconica ed intrigante e soprattutto nell'accuratezza e particolarità dei dettagli comuni, come la casa di Montand (molto stramba per essere un'abitazione domestica, definita giustamente da un utente 'ospedaliera': il letto e il pavimento ricordano, infatti, molto quelli di una clinica) e come la villa di Perier, dal grande fascino visivo. Nonostante i suoi molteplici difetti, come la presenza eccessiva di alcuni cliché tipici del cinema d'azione francese (genere che io, tuttavia, apprezzo moltissimo) e come la presenza di una Stefania Sandrelli in pessima forma, che di per giunta recita, senza essere doppiata (una Vittoria Febbi o una Rita Savagnone avrebbero molto attutito la sua recitazione, piuttosto scialba e inconsistente), il film scorre gradevolmente in tutte le due ore e la storia si segue molto tranquillamente. Non è che si gridi al capolavoro, ma le ottime interpretazioni di uno 'STREPITOSO' Yves Montand, di un'impeccabile Simone Signoret e di un grandissimo François Perier, messe insieme ad alcune sequenze girate in modo eccellente (un classico esempio è la sparatoria finale, davvero straordinaria, con Montand che rotola per l'asfalto, la Colt in pugno), fanno sì senza dubbio che il film meriti un voto più che positivo.