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UN BEL MATTINO regia di Mia Hansen-Løve

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Mauro@Lanari     7 / 10  02/06/2023 15:02:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La regia raffinata mantiene il film equidistante tanto dall'estetizzazione d'"Amour" (Haneke 2012) e "The Father" (Zeller 2020), quanto dal realismo che patirebbe la proverbiale obiezione morettiana ("Chi voleva sapere sa, poi chi non vuole capire...dài"). Mia Hansen-Løve continua ad attingere dalla sua biografia e mitiga la brutalità esistenzialistica dei fatti e degl'autori citati col lieto fine del "survival goes on", i fremiti passionali ancora le prevalgono su quelli agonici. Finché le dura, buon per lei. "Tutto il piano della natura intorno alla vita umana si aggira sopra la gran legge di distrazione, illusione e dimenticanza" (Leopardi, "Frammento sul suicidio", in "Appendice alle Operette morali", circa 1820).
Mauro@Lanari  03/06/2023 13:20:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riformulo.
La regia raffinata mantiene il film equidistante tanto dall'estetizzazione d'"Amour" (Haneke 2012) e "The Father" (Zeller 2020), quanto dal realismo che patirebbe la proverbiale obiezione morettiana ("Chi voleva sapere sa, poi chi non vuole capire...dài"). Mia Hansen-Løve continua ad attingere dalla sua biografia e mitiga la brutalità esistenzialista dei fatti e degl'autori citati coi fremiti passionali ch'ancora le prevalgono su quelli agonici. Finché dura, buon per lei, dopodiché col suo compagno programma un viaggio in Svizzera per l'eutanasia qualora dovessero insorgere i sintomi d'una patologia neurodegenerativa.