kowalsky 6½ / 10 01/08/2006 01:42:50 » Rispondi Si puo' capire l'interesse di Ferreri per Bukowsky, dato l'estremo disprezzo per le regole imposte del celebre regista. Tuttavia questo film entra in una fase di crisi dell'autore da cui ne esce soltanto, a mio avviso, con un paio di exploit, il simbolico "La carne" e "diario di un vizio". Non è Gazzara, buon attore al servizio di Cassavetes e Bogdanovich, l'interprete piu' adatto a recitare nei panni di Bukowsky. Eppure tutto sommato il risultato è minore ma dignitoso. Per i lettori di B. c'è poco o nulla giusto il segno di un'esistenzialismo passivo e un gran bisogno di alcolismo (tanto per cambiare) mentre il rapporto con la "sua" donna diventa un'esternizzare sul concetto del "maledettismo solitario da letterato". Cose risapute, ma convincenti. Certo il miglior Ferreri è altrove