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THE LIFE OF DAVID GALE regia di Alan Parker

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JOKER1926     7½ / 10  20/01/2012 02:21:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alcuni film, non tutti ovviamente, svolgono funzioni volte ad una suprema finalizzazione di concetto e di animo.
Bene, è questo, ovvero il senso della proiezione e della concretezza, che alberga per tutto il tempo in un film di un grande spessore, signori stiamo parlando de "La vita di David Gale".
Dalla regia di Alan Parker, regista di "Fuga di mezzanotte", viene fuori un grosso prodotto cinematografico che pone l'accento sulla pena di morte.
Oltre al dibattito della pena di morte, nel film, in primo piano è messo l'animo dell'uomo, dell' idealista che segue fino alla fine il proprio disegno, il proprio credo.

"La vita di David Gale" aldilà dello splendido apparato contenutistico si presenta con un lavoro tecnico veramente ottimale, fotografia e musica i grandi perni del film. Atmosfere sempre tese sono un' altra buonissima macchinazione, esse alimentano quel senso di tristezza emanando grigiori umorali.
Andando avanti nell'analisi è doveroso ricordare la prova dei vari attori in uno stato di prodigiosa forma, Kevin Spacey e Kate Winslet sugli scudi senza dimenticare, però, Laura Linney.
Spacey nelle vesti del professore attivista riesce a dare animo e splendore all'icona David Gale; l'attrice Winslet nei panni dell' affaccendata giornalista non delude nessuna aspettativa.
Alan Parker è stato davvero eccezionale nel formulare una denuncia a "modo suo" che muove le proprie pedine sull'eterno asse innocente/giustizia, delle volte emergono imperfezioni a livello di giurisprudenza è a pagare sono persone pulite.
"La vita di David Gale" è un ottimo film, ritmo non altissimo, ma tensione, dramma ed emozioni cronicamente presenti; il prodotto del 2003 inoltre, in alcuni momenti, si avventura in sequenze mozzafiato, da cardiopalma. Il finale è la somma rappresentazione della drammaticità più stagnante, nella fattispecie, non sarà qualche cliché a frenare il fermento che si è creato intorno alle vite dei protagonisti; siamo ad alti livelli cinematografici. Livelli qualitativi che si innalzano a dovere specie per quella grande architettura dinamica che spinge tutto e tutti in un colpo di scena debordante.

Parker partendo da contenuti legati al mondo carcerario snocciola il tutto in un contesto di genere drammatico e persino thriller, regia poliedrica. Difficile racchiudere in due ore tante sensazioni, tanti dibattiti e tanta "spettacolarità" vero elisir e liberatore di enfasi e suggestioni, questo è Cinema!