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LO SPECCHIO DELLA VITA regia di Douglas Sirk

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steven23     9 / 10  04/03/2014 20:45:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo di aver assistito a uno dei più grandi melodrammi della storia del cinema. Ok che saranno migliaia quelli che ancora non ho visto, ma dubito che saranno molti quelli in grado di elevare le emozioni a un tale livello di intensità.
Che poi, ad essere sinceri, questo è molto più di un melodramma. E, a tal proposito, concordo pienamente con uno dei commenti qui sotto dove è stato detto praticamente tutto ciò che c'era da dire su questo gioiellino.
Divagazioni a parte sono bastate poche decine di minuti per farmi dimenticare che mi trovavo di fronte a un film. Particolari ai quali sono solito prestare almeno un pò di attenzione (regia, inquadrature, ambientazione e tutto ciò che riguarda dettagli tecnici) sono passati in secondo piano, soverchiati dalla forza dei personaggi e dall'empatia che si è creata con loro. Non c'era spazio per nient'altro che fossero le emozioni ed è stato così sino alla fine, in un crescendo di intensità davvero difficile da eguagliare.
Difficile anche tenere a freno le lacrime, e non mi riferisco solamente alla scena finale, ma anche all'ultimo incontro tra Annie e Sarah Jane, forse uno dei passaggi più belli e sentiti del film. Ti senti lì con loro, in quel piccolo camerino, combattuto tra il dispiacere misto ad amore incondizionato di una madre e l'enorme conflitto interiore della figlia. Ed è fantastico!!
Il cast è veramente straordinario e sono le due attrici meno conosciute a dare il meglio di loro: la Moore e la Kohner, infatti, risultano inarrivabili. Viene spontaneo anche il paragone tra loro e le altre due protagoniste femminili, anche per soppesare le enormi differenze tra due "famiglie" che, quasi per caso, si trovano a condividere la stessa casa e una profonda amicizia. Beh, la Turner riesce in qualche modo a tener testa alla Moore e, forse, regala una delle sue migliori interpretazioni. Sandra Dee, invece, subisce enormemente la bravura della Kohner e il suo personaggio risulta il meno convincente dei quattro. E comunque è stata brava anche lei, sia chiaro.
Molto marginali invece le figure maschili, compreso un John Gavin importante solo all'apparenza. E la scena finale pare quasi esserne la dimostrazione, seppur involontaria

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In conclusione un film che di sicuro non è impeccabile, almeno per ciò che riguarda certe caratteristiche dei personaggi e qualche dettaglio tecnico, ma che rimedia alla grande regalando ogni tipo di emozione possibile e immaginabile senza scadere nel patetico o nel melenso. Da non perdere!!!