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EMPIRE OF LIGHT regia di Sam Mendes

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Thorondir     5 / 10  09/03/2023 16:47:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Storia d'amore e storia di riscatto personale. Mendes esplora i lidi del dolore intimo e dell'amore per il cinema e lo fa con un film in cui i temi politici sono tanti ma senza che il suo regista abbia il minimo interessi ad affrontarli veramente, a schierarsi, a dire qualcosa di proprio. Un approccio democristiano che risulta timoroso e poco coraggioso e a conti fatti tutte quelle tematiche risultano più riempitivi narrativi che reali spunti di riflessione (tanto che il personaggio di Stephen serve più come elemento del processo di evoluzione del personaggio interpretato dalla Colman, non avendo egli una sua coerente evoluzione). Per quanto mi riguarda è fuori fuoco anche la riflessione metacinematografica che suona quasi come un grande elogio al film come opera in sè mentre si de-sacralizza polemicamente la sala cinematografica (senza la quale la stessa idea di cinema sarebbe da riconsiderare). La sala è luogo di razzismo, misfatti, sesso imposto dalle dinamiche del potere, il cinema è redenzione spirituale, scoperta della meraviglia, sogno ad occhi aperti. Mi sembra finanche pericolosa in un'epoca in cui in sala vanno sempre meno spettatori.

Un film in cui si salva l'interpretazione della Colman e la solita azzeccatissima fotografia di quel genio di Deakins. Per il resto "Empire of Light", in mancanza di riflessione del suo regista, finisce per essere l'ennesima storia infarcita di una retorica che non serve a nessuno. E la scena del piccione ferito. No, grazie.