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L'ULTIMA NOTTE DI AMORE regia di Andrea Di Stefano

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Mauro@Lanari     5 / 10  26/06/2023 12:21:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di Stefano è la prova che anche gl'italiani sanno dirigere film noir. Di mèrda, ma pur sempre noir. L'abbacinante intro dronica oggi è usata al posto della panoramic'a ogni evento sportivo di rilievo (fors'addirittura agl'Europei di curling) e a ogni sezione d'un programma d'Alberto Angela o Licia Colò. L'ambientazione protratta per circa un'ora dentr'un tunnel che dovrebb'essere una scena del crimine mentr'invece v'entrano cani e porci ha com'unico antecedente il capolavoro con Sly "Daylight" (Rob Cohen '96). L'immancabile Lady Macbeth si trascina dietro la femminilità tossica dal 1600, poi ribattezzata "femme fatale" o "dark lady". La recitazione dialettal'e retorica con un suono in diretta impercettibile è indicativa della marginalità del (nostro?) cinema. Il noir ch'abiura il manicheismo per la chiaroscuralità si sperava foss'un'acquisizione irreversibile almeno dal '49 e dall'inseguimento nelle fogne in "The Third Man" (https://www.youtube.com/watch?v=qzssgnKbtjc). Macché: "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare" (Gino Bartali).
Mauro@Lanari  26/06/2023 14:08:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Version'estesa.
Di Stefano è la prova che anche gl'italiani sanno dirigere film noir. Quelli di mèrda, ma pur sempre noir. L'abbacinante intro dronica oggi è usata al posto della panoramic'a ogni evento sportivo di rilievo (fors'addirittura agl'Europei di curling) e a ogni sezione d'un programma d'Alberto Angela o Licia Colò. Ne "Il cielo sopra Berlino" i plongée sono giustificati dai protagonisti angelici, in "Paris, Texas" da un giudizio metacinematografico critico (dall'universale al particolare com'un rapace in attesa della preda: https://www.youtube.com/watch?v=0YMCWR8jzpU), in "(The) Shining" dall'ombra dell'elicottero con cui Kubrick si manifesta com'il demiurgico artefice della narrazione (https://film.narkive.it/NWsv9WUW/l-errore-nella-scena-iniziale-di-shining-e-stato-intenzionale:i.1.full; https://www.youtube.com/watch?v=_Jq0SLgE9wI?&t=69). Qui è mero estetismo, un Mann (Michael, non Thomas) a corto d'ispirazione. L'a location protratta per circa un'ora dentr'un tunnel che dovrebb'essere una scena del crimine mentr'invece v'entrano cani e porci ha com'unico antecedente il capolavoro con Sly "Daylight" (Rob Cohen '96). L'immancabile Lady Macbeth si trascina dietro la femminilità tossica dal 1600, poi ribattezzata "femme fatale" o "dark lady". La recitazione dialettal'e retorica con un suono in diretta impercettibile è indicativa della marginalità del (nostro?) cinema. Il noir ch'abiura il manicheismo per la chiaroscuralità si sperava foss'un'acquisizione irreversibile almeno dal '49 e dall'inseguimento nelle fogne in "The Third Man" (https://www.youtube.com/watch?v=qzssgnKbtjc). Macché. Mafia cinese, 'ndrangheta e forze dell'ordine corrotte poiché (forse) sottopagate sono raffigurate in modo stereotipato, e a sua volta la diegesi non lineare non ha altra ragione d'esistere se non quella di spezzare tale stereotipia. "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare" (Gino Bartali).
Mauro@Lanari  19/11/2023 12:47:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" L'a location": ops.