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IL SOL DELL’AVVENIRE (2023) regia di Nanni Moretti

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  03/05/2023 01:37:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Faccio film con Niente" diceva Fellini. E probabilmente "Il Sol dell'avvenire" non aggiunge molto, ma paradossalmente è uno dei migliori Moretti della maturità. Già avere come "spalla" un attore strabiliante come Almaric non è da tutti, perché intendiamoci se vogliamo avanzare delle riserve è proprio sul Moretti attore troppo altezzoso con quel suo consueto e fastidioso modo di biascicare parole o per meglio dire imporle. Ma il film è di una vitalità stimolante, è girato in modo magistrale (diverse sequenze sono da cineteca, e tutt'altro che un deja vu come obietta qualcuno) e oltre le citazioni volontarie (Pavese Cassavetes Fellini Taviani etc.) ve ne sono altre (Pasolini) atte a raccontare anche le affinità e divergenze del PCI con i più illustri seguaci del Comunismo Italiano. Un' altro nome non rivelato forse è quello di Godard, del suo rigore Scientifico, la sua Idea di Cinema trasversale ai concetti Mainstream della Modernità. Non trovando affatto estenuante l'incursione filosofica di Moretti-Giovanni nel paradigma della Violenza nel cinema, trovo sia uno dei momenti più esilaranti del film. Divertente e melanconico. Un cerchio che si chiude nel paradosso Politico, quando l'antico Idealismo supera e ostacola una sorta di anarchia repressa dei Sentimenti. In questo senso "il circo di Moretti" è vivo e vegeto, e ha ancora molte cose da dire. Forse cose già viste, e dette. Ma con la consapevole bellezza di un mondo capovolto, dove le didascalie delle cronache ideologiche degli anni 50" e i venti di guerra dell'invasione di Putin hanno un retrogusto amaro. Vecchio e nuovo si fondono, come una versione più politica del bellissimo "Ladri di saponette" di Nichetti. Ma forse a questo e ad altro non avrà pensato. Quel che resta della Modernità la mera accettazione